A Lonato rispunta l'aeroporto del Duce
Dopo il fantasma di Claretta Petacci, a quanto pare apparso sul lungolago di Salò, ecco l'aeroporto del Duce. È stata infatti individuata dai ricercatori del gruppo Xplora nell'ambito del progetto «Lonato sotterranea» l'area dove negli anni della Repubblica Sociale Italiana era in funzione l'aeroporto denominato «Bettola», utilizzato pare anche da Benito Mussolini e dal suo aereo.
Si trova fra le frazioni di Sedena e Bettola, appunto, a nord dell'abitato della cittadina, in posizione strategica rispetto alle sedi del Quartier Generale della Rsi. L'area è rimasta pianeggiante e dei resti delle piste e strutture demolite negli anni '50 è rimasta una sola piccola testimonianza, un manufatto in cemento che porta a livello un fossato.
Piste, hangar e strutture erano state realizzate in una vasta piana localizzata ora nelle vicinanze della cascina Falcone, fra Bettola, Sedena e Drugolo. «Sono stati gli anziani della zona a guidarci- conferma Armando Bellelli, gardesano, esponente di Xplora -. La traccia era il toponimo Bettola. Le conferme non sono tardate ad arrivare, grazie appunto alle testimonianze ed ai ricordi dei residenti. Abbiamo via via ristretto il cerchio, grazie anche alla collaborazione di Damiano Scalvini e dell'associazione La Polada, fino a concentrarci sulla cascina Falcone. C'erano baracche in legno, hangar camuffati, gli avieri erano alloggiati nelle scuole elementari di Sedena».
E fra i «testimoni» c'è Cesare Boldini, agricoltore in pensione. «Arrivai qui alla cascina Falcone - racconta - nel 1959; avevo 25 anni. C'erano ancora le tracce dell'aeroporto, soprattutto i "buchi" ricavati nell'argine alto 8 metri dove venivano nascosti gli aerei, coprendoli con teli mimetici. Li abbiamo riempiti tutti. Anche il resto è stato demolito». Ora l'area, vasta parecchie decine di ettari e perfettamente pianeggiante, è coltivata.
Il ruolo dell'aeroporto Bettola nell'ambito della logistica della Rsi non è stato del tutto marginale anche se non pari a quello di altri. «Di certo c'è, come documentano le immagini dell'epoca, che qui era stato portato l'aereo del Duce, un trimotore SM8» sottolinea Diego Vezzoli, rovatese del gruppo Air Crasch Po che si occupa di ricerca storico aeronautica e collabora con i lonatesi.
«Benito Mussolini - continua - ha probabilmente utilizzato l'aeroporto e non si può escludere nemmeno la circostanza che possa essere stato ai comandi visto che aveva il brevetto e nonostante avesse un suo equipaggio. Arrivava a Lonato dal campo da golf di Bogliaco con la famosa "cicogna".
«Il campo era in erba, situato proprio dirimpetto alla cascina. Dalle notizie rinvenute risulta che la struttura fosse usata per trasportare feriti ma anche truppe e mezzi. I tedeschi poi, nell'ambito di spostamenti dei mezzi per sfuggire a bombardamenti, collocarono a Bettola un reparto dei caccia di guerra Messerschmitt Me 109. Esercito e Marina avevano un reparto corazzato d'intervento per la difesa del quartier generale del Duce e del vicino campo d'aviazione di Bettola che fu più volte mitragliato».
Ennio Moruzzi
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