In poche parole

Youssef, Luca e Gaia siamo noi

I primi tre nati bresciani del 2019 sono uno specchio della nostra società, a dispetto di chi non riesce a farsene una ragione
Luca, Youssef e Gaia - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
Luca, Youssef e Gaia - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Accade dunque che la nascita di un bimbo dia scandalo: saranno le feste appena trascorse, ma questa storia mi sembra di averla già sentita secoli fa. Stavolta si chiama Youssef ed è il primo nato del 2019 nella provincia di Brescia. Il particolare che sui social desta indignazione sono le origini straniere della famiglia: si parla di sostituzione etnica o di schifo, ma non vado oltre perché avrete già capito l’andazzo.

Tutto ciò avviene sulla pagina Facebook del GdB, dove ci sono anche molte persone che gli danno il benvenuto, apprezzando pure la rimozione di certi commenti. Per contro, tra gli odiatori seriali, c’è chi lamenta la mancanza di democrazia, come se la possibilità di insultare e aizzare fosse costituzionalmente garantita. Articolo 21 bis, rutto libero: non ancora, per ora.

Accade poi che alcuni facciano gli auguri a Luca e Gaia, cioè il secondo e la terza nata dell’anno, escludendo Youssef, in un sussulto di italianità. Ignorano, traditi dalla foga, che Gaia ha sì un nome peninsulare, ma che sua madre è straniera. Insomma, il terzetto è composto da un figlio di genitori tunisini, una piccola nata da una coppia mista e un bimbo di italiani, che peraltro sono immigrati di ritorno rientrati dal Brasile e discendenti di veneti andati a cercar fortuna in Sudamerica.

La realtà è molto più testarda delle nostre convinzioni; la osservo con la ragionevole speranza che tutto ciò smetta un giorno di essere un tema di dibattito, per chiederci piuttosto se (e come) i tre avranno un asilo, una scuola, un pediatra, spazi per giocare, eccetera. Auguri.

 

 

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