In poche parole

Un bacio non può scatenare una guerra

Ma vogliamo dirlo che uno ci può provare e l’altro può respingerlo? Vogliamo dire che certe cose non si chiedono prima?
Il celebre bacio a Times Square a New York
Il celebre bacio a Times Square a New York
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Sono femminista? Sì, se vuol dire parità. Se significa uguali opportunità, considerazione e retribuzione. Ma forse ora stiamo un po’ esagerando: leggevo un’intervista dell’attrice Diane Kruger la quale si era trovata, durante la lavorazione di un film, un imbarazzato fonico girarle attorno, con il microfono in mano, non avendo il coraggio di toccarla per paura che questa potesse interpretare il contatto forzato come una violenza.

Poi mi imbatto nella notizia che racconta come la statua che ricorda il famoso bacio tra l’infermiera e il marinaio assurta a simbolo della fine della Seconda Guerra Mondiale, sia stata vandalizzata da militanti del movimento MeToo perché quel bacio non sarebbe stato concordato.

Ma vogliamo dirlo che uno ci può provare (sia esso maschio o femmina) e l’altro può respingerlo? Vogliamo dire che certe cose non si chiedono prima?

Immaginiamo la scena in una Times Square di New York euforica per la storica notizia: «Scusi signorina, cortesemente, potrei darle un bacio per festeggiare la fine della guerra?». Lei, dopo averci pensato un attimo, avrebbe potuto rispondere: «Non ci conosciamo, ma sì faccia pure, siamo scampati alla morte, si ritorna alla vita». Proprio un dialogo da film. Epico!

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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