Le mamme spazzaneve a valanga su WhatsApp
La tecnologia ci ha reso più facili molte operazioni, soprattutto a noi mamme alle prese con il lavoro, i figli, la spesa, le pulizie e i mille impegni da gestire e coordinare: con un click paghiamo i conti, pianifichiamo gli impegni della famiglia dal telefono, abbiamo anche l’aspirapolvere che ogni giorno, in autonomia, pulisce il pavimento.
Ma (sì, c’è sempre un ma) la tecnologia ci ha anche reso più difficile la vita: penso soprattutto ai gruppi WhatsApp di classe. Migliaia di messaggi dal tono ansioso viaggiano in rete ogni giorno. «Mamme spazzaneve» che chiedono costantemente ragguagli sui compiti (che i figli non hanno trascritto sul diario), che sono in panico perchè la maestra (sempre sua la colpa!) non ha spiegato bene come svolgere un compito o che (ahimè) litigano perché il figlio di una ha sgarbato la figlia dell’altra.
Diciamoci la verità però: l’idea di tenersi aggiornati su gite, riunioni o materiale scolastico con un solo messaggio non sarebbe cattiva, è l’uso che si fa di WhatsApp che è sbagliato. C’è una speranza di sopravvivere? Sì, la nostra rappresentante di classe ha trovato la giusta via e, con fare da carabiniere, ha dettato regole e sedato polemiche sul nascere. Ora non resta che subire i gruppi condominiali, di danza e di lavoro.
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