Comunicato Stampa: Presentazione volume dedicato ad Alessandro Rossi

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(Arv) Venezia 27 gen. 2025 - “Alessandro Rossi fu uomo di straordinaria lungimiranza: in un’epoca in cui il mondo stava muovendo i primi passi verso l’industrializzazione, Alessandro Rossi intuì che il progresso non sarebbe stato possibile senza una formazione tecnica avanzata, capace di coniugare conoscenza teorica e competenze pratiche. È grazie alla sua visione che nel 1878 nacque una scuola destinata a formare tecnici qualificati e a cambiare la storia economica e industriale del nostro Paese e non solo. La visione di Rossi è analoga a quella di chi guarda all’Intelligenza Artificiale come ad uno strumento grazie al quale scrivere e interpretare il futuro, unendo la sensibilità e ciò che ci rende umani all’alta tecnologia delle macchine. Rossi comprese che bisognava investire nelle persone, nella formazione tecnica e nella capacità di adattarsi alle nuove tecnologie. Il segreto del successo dell’Itis Rossi è stata la capacità di perpetuare negli anni l’intuizione di Rossi, grazie al dialogo costante con l’imprenditoria locale e in virtù di una classe docente di grandissima qualità, capace di coniugare l’insegnamento della tecnica con le materie umanistiche, educando non solo al lavoro ma anche alla cultura del lavoro”. Queste le parole con cui il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha aperto la conferenza stampa di presentazione del volume “Rossi, storia ed opere di una famiglia che ha cambiato l'Italia e non solo” - dedicato alla figura di Alessandro Rossi e alla scuola da lui fondata, il primo Istituto Tecnico in Italia - tenutasi oggi a Palazzo Ferro-Fini. “Oggi ci troviamo in una situazione analoga: stiamo vivendo una rivoluzione digitale in cui l’intelligenza artificiale sta diventando il motore del cambiamento. Così come Rossi creò una scuola per preparare tecnici e innovatori, anche noi dobbiamo prepararci a questa nuova realtà, in cui l’AI sarà fondamentale in tutti i settori: dalla medicina all’industria, dall’educazione all’ambiente. Non possiamo permettere che i giovani restino spettatori. Devono essere protagonisti di questa trasformazione, come lo furono i tecnici formati dal Rossi nell’Ottocento. E quando parliamo di intelligenza artificiale, dobbiamo ricordare che tutto è iniziato da un’idea, da un progetto concreto. Federico Faggin, ex allievo dell’Itis Rossi, ha dato al mondo il primo microprocessore, il “cervello” che ha reso possibile la creazione dei computer e, successivamente, dell’IA. Faggin è l’esempio perfetto di come l’ingegno umano, supportato dalla formazione tecnica, possa aprire strade inimmaginabili. Faggin non si è limitato a sognare un futuro diverso, lo ha costruito. I giovani di oggi devono fare lo stesso: capire come funzionano le nuove tecnologie, imparare a programmarle e, soprattutto, usarle in modo etico per il bene comune”, ha proseguito Ciambetti. “Oggi l’innovazione tecnologica sta trasformando mestieri tradizionali, e mentre vecchi lavori scompaiono, nuove professioni che richiedono competenze specifiche si affermeranno: la forza dell’Itis Rossi è stata la capacità di essere al passo con i tempi. E’ sorprendente constatare la straordinaria armonia che si è costituita attorno a questa scuola animata nei decenni non solo dagli eredi di Rossi ma anche grazie a imprenditori lungimiranti, docenti illuminai e generazioni di studenti: un modello vincente, che seppe giocare un ruolo determinante nella storia della nostra società ed economia e che può essere ancora oggi la chiave verso il domani. Il Rossi è più di una scuola: è un simbolo di ciò che si può costruire quando competenza, visione e determinazione lavorano insieme. Oggi celebriamo questa grande tradizione e ci impegniamo a essere, ciascuno nel proprio ambito, protagonisti del futuro. L’Itis Rossi, i suoi insegnanti, l’Associazione degli ex allievi, e questo libro lo dimostra, non hanno mai dimenticato l’importanza della formazione tecnica per affrontare le sfide poste da ogni epoca. Investire nell’AI significa non solo costruire il proprio futuro, ma contribuire a un mondo migliore, più efficiente, più giusto. Il nostro compito, come educatori, famiglie e membri di una comunità, è quello di guidare i giovani lungo questa strada”, ha concluso Ciambetti.

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