Comunicato Stampa: “Due valigie piene di niente”, Presidente Ciambetti: “Un libro che racconta una storia personale"

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(Arv) Venezia 13 nov. 2024 -       “Parlare di Hugo Cimenti significa attraversare la rinascita italiana dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, significa parlare di quella generazione che non solo seppe rimboccarsi le maniche pulendo il Paese dalle macerie, non solo materiali del passato, ma anche conquistare un benessere mai raggiunto per la nostra terra ed è per me un onore ospitarlo qui in questa sala, dove pochi mesi or sono abbiamo ospitato un altro grande veneto emigrato negli Usa, Federico Faggin, anche lui simbolo della creatività, dell’irriducibilità e del genio veneto e italiano”. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti intervenendo oggi, a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale, alla conferenza stampa di presentazione del volume “Due valigie piene di niente”. “Il libro scritto da Ugo Cimenti racconta la storia vera e magica di Cimenti, che, partendo letteralmente con "due valigie piene di niente" dalla sua piccola città natale, ha intrapreso un viaggio straordinario iniziando come cameriere, passando a fattorino di banca, nel frattempo studiando fino a conquistarsi una laurea, sino a diventare un banchiere internazionale a New York, attraversando la seconda metà del Novecento e le profonde contraddizioni che hanno segnato la storia italiana dalla Seconda Guerra Mondiale, la reazione straordinaria del secondo dopoguerra, la New York degli anni '60 sino alla Milano degli anni di piombo e, poi, la Milano da bere e di Tangentopoli di cui Cimenti seppe, tra i primi, comprendere intrighi, trabocchetti, scorrettezze”, ha sottolineato Ciambetti. “Dal Piave all'Hudson in un incedere che ha dello straordinario, tra persone straordinarie e altre decisamente ordinarie e semplici, ma dai cui incontri egli seppe cogliere l'essenza e l'importanza di ogni esperienza. Già il titolo parte da un ricordo personale e da un gesto d'affetto della madre, fa pensare a valige vuote ma piene di sogni che il nostro protagonista seppe sognare e concretare. C'è poi l'assonanza, e non solo nel titolo, con un altro grande libro "La Valigia quasi Vuota" di Haim Baharier. Spiega Cimenti “dei miei anni di guerra c'è stata una sola bella giornata: avevo quattro anni quando mia sorella è tornata da Milano e mi ha portato a Venezia dove non ero mai stato. La nostra casa è stata distrutta dalle bombe, mia madre che era una donna religiosa teneva a farci capire che eravamo stati fortunati: le bombe erano cadute mentre noi eravamo fuori". Eccoci qui, ancora a Venezia a ripercorrere questa storia veramente eccezionale dalla quale abbiamo tutti da imparare molto, non ultimo, direi, lo spirito di solidarietà visto che tutti i proventi delle vendite del libro sono devoluti in beneficenza all'Associazione Sole Terre per la costruzione del reparto oncologico del St Nicholas Children Hospital a Leopoli, in Ucraina”, ha concluso il Presidente.

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