Comunicato Stampa: Convegno “Organi di Garanzia nella Regione Veneto”

(Arv) Venezia 14 apr. 2025 “Al momento del suo insediamento, la dott.ssa Serena Bortolucci, direttrice del Museo M9, disse di accogliere la sfida di guidare una struttura che unisce memoria e cittadinanza, pubblico locale e “foresti”, visione e concretezza. Mi sembra che il convegno odierno, voluto dal Consiglio regionale, dal Corecom del Veneto e dal Garante regionale dei Diritti della Persona, abbia proprio tutte queste caratteristiche, oltre ad essere un momento di rigenerazione e costruzione di un futuro partecipato. Diversamente da altre realtà comunali, Venezia fin dagli inizi della sua parabola, volle puntare sul valore della legge e la sua puntuale e corretta applicazione, cosa alquanto inusuale a quei tempi: il Veneto è la terra di Marsilio, non dimentichiamolo”. Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha introdotto il convegno “Gli Organi di Garanzia nella Regione Veneto”, svoltosi questa mattina all’Auditorium “Cesare De Michelis” del Museo del Novecento M9 di Mestre. “A Venezia la base dello stato era la legge, concetto che viene ribadito spesso nei secoli anche nell'arte e nella cultura veneziana. Vale la pena citare Jacobello da Fiore con il suo stupendo Trittico della Giustizia del 1421 con l'identificazione di Venezia con la Giustizia assisa in trono tra gli Arcangeli Michele e Gabriele, con un cartiglio emblematico che in realtà appare come un autentico programma di governo: “Seguirò gli ammonimenti angelici e le sante parole, dolce coi giusti, nemica dei malvagi, perentoria con gli arroganti”. Questa è la Giustizia veneziana, con una intensità che ritorna in molte opere d'arte, dal Veronese sino a Gian Battista Tiepolo, che ci parlano della necessità di applicare con giudizio e buon senso le leggi. Si tratta certamente di un messaggio di straordinaria attualità, da rilanciare a maggior ragione oggi qui, in un museo che narra la storia del Novecento, perché anche oggi abbiamo bisogno della luce dell'intelligenza che metta in fuga le tenebre dell'ignoranza. Abbiamo bisogno di una cultura della legalità e della difesa dei diritti del cittadino”, ha proseguito il Presidente. “Fra pochi giorni celebreremo gli 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, una vera liberazione per gli italiani con l'apertura di una nuova pagina di storia: tra le macerie, non solo fisiche, di uno stato sconfitto, colpevole di aver aggredito proditoriamente popoli innocenti e di essere stato promotore e complice di atrocità vergognose, gli italiani seppero imboccare la via della democrazia basata sul diritto, avendo come faro quella Carta Costituzionale che seppe essere sintesi della cultura laica, di quella cattolica e di quella socialista, aprendo la strada allo stato sociale, all'alfabetizzazione, al diritto alla salute e al lavoro, la tutela del risparmio, la libertà di pensiero e di espressione. In quella Costituzione non a caso si prevedeva anche il Regionalismo, anticipazione di quella sussidiarietà vieppiù necessaria nel governo di una realtà socio-economica complessa segnata da profonde differenziazioni. La sfida rimane di attualità, come rimane di attualità il fermo ripudio della guerra come strumento di offesa agli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, ha concluso il Presidente.
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