Comunicato Stampa: Consiglio Veneto approva Testo abbinato su concessioni idrauliche e derivazioni idroelettrriche

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(Arv) Venezia 4 feb. 2025 -     Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a maggioranza, senza voti contrari, il Testo abbinato dei Pdl n. 291, 221 e 283, relativo alle modifiche alla L.R. 3 luglio 2020, n. 27, ‘Disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico’, con il Pdl 291 della Giunta regionale assunto quale riferimento, in relazione all’altro Pdl dell’Esecutivo, il n. 283, e al Pdl 221, di cui è primo firmatario il presidente della Seconda commissione, Rizzotto. Il provvedimento è stato presentato in Aula dal Relatore, il presidente della Seconda commissione Silvia Rizzotto (Lega- LV), e dal Correlatore Lorenzoni (Portavoce opposizione).  Il settore della produzione di energia idroelettrica ha acquisito una particolare importanza date le esigenze legate al cambiamento climatico e alla sicurezza e indipendenza energetica, che hanno evidenziato la necessità del progressivo abbandono delle risorse fossili e della promozione delle fonti rinnovabili. La materia delle derivazioni per usi idroelettrici coinvolge tematiche che spaziano dalla tutela ambientale allo sviluppo economico, caratterizzate da un complesso e variegato panorama normativo che interessa trasversalmente competenze legislative esclusive statali e competenze concorrenti tra Stato e Regioni. Con il provvedimento in esame vengono proposte modifiche e integrazioni all’articolo 4 della L.R. 3 luglio 2020, n. 27, che riguardano sia le piccole che le grandi derivazioni ad uso idroelettrico. Nello specifico – ha spiegato il Relatore - il Pdl 291 “Modifiche all'articolo 4 comma 1° della L.R. 3 luglio 2020, n. 27, 'Disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico'”, propone modifiche all'articolo 4 della normativa regionale mediante l'introduzione di un nuovo comma 1 bis che demanda all’Esecutivo di consentire nuovi termini per la prosecuzione dell’esercizio delle grandi derivazioni idroelettriche, in scadenza e scadute, per il tempo strettamente necessario al completamento delle procedure di attribuzione di cui all'articolo 12 del d.lgs. 79/1999, e comunque entro il termine ivi previsto. Inoltre, propone di posticipare di cinque anni il termine per la prosecuzione dell’esercizio delle piccole derivazioni idroelettriche, di cui al comma 1° dell’art. 4 della L.R. n. 27/2020, fino al 31 luglio 2029, termine ritenuto tecnicamente sufficiente affinché lo Stato possa stabilire una adeguata disciplina regolatoria delle assegnazioni delle piccole derivazioni idroelettriche. “Si tratta di una proroga, ma prima o poi dobbiamo attrezzarci per fare le gare”, ha chiosato Rizzotto. Il Correlatore Lorenzoni, nel suo intervento, ha sottolineato “il conflitto tra la disciplina della concorrenza e quella della tutela del territorio. Ci sono lacune nella normativa vigente”. Lorenzoni ha ripercorso la storia delle concessioni idroelettriche in Italia e ha sottolineato “la responsabilità politica regionale che prende tempo in attesa che cambino le norme nazionali. Questa maggioranza, rispetto alle grandi derivazioni, manca di una visione generale, di una progettualità. Non ci basta questa legge, non ci rassegniamo a una subordinazione ai privati in materia di concessioni. Dobbiamo valorizzare le risorse del nostro territorio”. “È opportuno differenziare le regole per le piccole e grandi derivazioni. Riguardo alle piccole derivazioni, dobbiamo trovare soluzioni costruttive che privilegino la presenza degli Enti locali e dei soggetti del territorio”, ha aggiunto il Portavoce. Per Stefano Valdegamberi (Misto) “procrastinare le concessioni di qualche anno è un atto dovuto, ma dobbiamo attivarci per trattare la materia in modo coordinato trovando soluzioni e investire, soprattutto nella pulizia dei Bacini esistenti, aumentando così la portata idrica utile soprattutto nella stagione estiva”. Renzo Masolo (Europa Verde) ha sottolineato come “le derivazioni idroelettriche, piccole e grandi, hanno una grande importanza, e dobbiamo vigilare affinché l’energia possa essere bene e servizio. Un nostro ordine del giorno riguarda le grandi derivazioni e chiede un impegno della Giunta regionale rispetto a temi fondamentali per il nostro futuro, in primis creare una società a prevalente capitale pubblico che possa prendersi in carico le concessioni quando scadranno nel 2029, senza attivare le procedure di gara, e che faccia chiarezza sulle modalità di gestione”.  L’assessore regionale Bottacin, replicando alle critiche di inerzia mosse da Lorenzoni, ha spiegato le finalità del provvedimento “che per le piccole derivazioni vuole colmare un vulnus presente nella normativa nazionale. Per le grandi derivazioni, oggi abbiamo una vera autonomia grazie al lavoro svolto negli anni precedenti. Su questa partita ho lavorato moltissimo. Le centrali, nel 2029, diventeranno delle Regioni e non dello Stato”.

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