Traghetto in fiamme, attesa per il medico bresciano

«Attendiamo il suo ritorno, ma almeno sappiamo che papà sta bene». Così il figlio del medico bresciano sul Norman Atlantic
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«Siamo in attesa che la nave San Giorgio arrivi in porto. Non abbiamo più avuto contatti, ma almeno abbiamo la certezza che papà sta bene». Lo ha detto Alessandro Darsinos, il figlio del medico bresciano Aristides Darsinos che era a bordo del traghetto Norman Atlantic andato a fuoco. «Aspettiamo di parlare con papà, per ora è stato impossibile farlo».

Darsinos si trova a bordo della nave San Giorgio della Marina Militare, assieme ad altri 179 naufraghi del traghetto. Nave che rientrerà a Brindisi, al termine delle operazioni di ricerca di dispersi dove è impegnato anche il cacciotorpediniere De La Penne. Nel porto di Brindisi, nel terminal passeggeri, è stato intanto allestito un centro di accoglienza. Altri 39 naufraghi sono attesi a Manfredonia dove però il mercantile che li ha a bordo, per le avverse condizioni del mare e il forte vento, ha avuto difficoltà all’attracco in porto.

Un'attesa quella che si vive a Botticino, paese in cui vive il medico di origini greche, che ora si stempera, nella certezza delle buone condizioni dell'oculista - attivo nei poliambulatori del Civile -, dopo che la famiglia a lungo aveva temuto il peggio

Tanto più che di ora in ora, tra domenica e lunedì andava facendosi via via più drammatico il bilancio dell'incendio scoppiato a bordo della nave che stava attaversando l'Adriatico, tra Patrasso ed Ancona. E anche oggi la conta delle vittime non manca di riservare dolorose sorprese. A cominciare dalla morte di due marinai impegnati a bordo di un rimorchiatore nelle operazioni di recupero della Norman Atlantic. Il traghetto è stato preso in carico dalle autorità albanesi e verrà condotto in porto a Valona, dove sarà posto sotto sequestro come richiesto dall'autorità giudiziaria italiana.

Inoltre, se tra le dieci vittime, stando alle ultime notizie rilasciate dalla Guardia Costiera, si contano tre italiani, emerge come a bordo della nave vi fossero anche diversi clandestini. Molti di questi sarebbero tra i dispersi dei circa 499 occupanti la nave.

 

 

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