Stamina, richiesta di rinvio a giudizio per Vannoni

Richiesta di rinvio a giudizio per Davide Vannoni e altri dodici indagati dalla Procura di Torino. Contestata l'associazione a delinquere
Stamina, chiesto il rinvio a giudizio per Vannoni
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La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio di Davide Vannoni e di altre 12 persone per il caso Stamina. L’udienza preliminare si aprirà il 4 novembre. Fra le accuse c’è l’associazione per delinquere. Fra le persone per le quali è stato richiesto il rinvio a giudizio ci sono Marino Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation, Gianfranco Merizzi, presidente dell’associazione farmaceutica Medestea, la biologa Erica Molino e Carlo Tomino, componente dell’Aifa (Agenzia Italiana per il Farmaco) e quattro dei medici bresciani del Civile indagati: si tratta di Ermanna Derelli, ex direttrice sanitaria, Fulvio Porta, direttore di struttura, Carmen Terraroli, membro della segreteria scientifica del Comitato etico del Civile, e Arnalda Lanfranchi, dirigente di Sezione. La posizione di altri sette indagati (fra cui uno deceduto) è stata stralciata ed è possibile che venga risolta con una proposta di archiviazione. Uscirebbe così definitivamente dall’inchiesta assieme ai due biologi ucraini fatti giungere in Italia da Vannoni, anche Gabriele Tomasoni, direttore di struttura del Civile, unico tra i sanitari bresciani per i quali la Procura di Torino non ha richiesto il rinvio a giudizio.
 
L'inchiesta è quella avviata nei mesi scorsi dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello in merito a Stamina Foundation e al controverso metodo di infusioni che per diversi mesi è stato praticato - e lo è nuovamente in queste settimane sulla scorta di alcune ordinanze di vari tribunali d'Italia - all'Ospedale Civile di Brescia.
 
All'atto della chiusura indagini risultavano essere complessivamente 20 le persone indagate: oltre ai vertici di Stamina - con Vannoni anche il numero 2, il dottor Marino Andolina e la biologa Erica Molino - anche personale del Civile. Il fatto che la richiesta di rinvio a giudizio sia stata avanzata dalla Procura torinese solo per tredici indagati, fa pensare che lo stesso pm titolare dell'inchiesta abbia ritenuto di stralciare la posizione di sette altre persone (tra cui uno scomparso) in vista di una probabile archiviazione.
 
Diverse le contestazioni che erano mosse a vario titolo a medici, neurologi, biologi e otto medici, come pure ad un membro dell'Aifa. A Vannoni in particolare la Procura aveva contestato lo scorso aprile l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, somministrazione di medicinali guasti in modo pericoloso per la salute, esercizio abusivo della professione medica. 
 
La notizia della richiesta di rinvio a giudizio di tredici dei venti indagati giunge all'indomani della visita a Brescia del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha dichiarato come il suo dicastero non procederà ad emettere un decreto ad hoc per bloccare il ricorso al metodo Stamina, rinviando al Parlamento il compito di pronunciarsi.
 
Il Civile, nel frattempo, continua a dover far fronte alle ordinanze con cui vari tribunali d'Italia - Pesaro, Venezia, Catania, Trapani e L'Aquila per limitarci agli ultimi due mesi - obbligano secondo varie modalità l'azienda ospedaliera a provvedere alle infusioni per vari pazienti. Proprio in occasione della visita del ministro Lorenzin, il direttore generale del Civile, Ezio Belleri, ha annunciato che l'azienda ospedaliera farà ricorso contro l'ordinanza del Tribunale dell'Aquila. E sempre il Civile, in una nota giunta nel corso della giornata ha fatto sapere che «esaminerà con le competenti superiori autorità la situazione connessa con la richiesta della Procura di Torino di rinvio a giudizio di quattro operatori della stessa al fine di addivenire a delle decisioni condivise».
 
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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