Spiedo alla bresciana, la protesta va in Regione

Dopo la legge sulla caccia, martedì in Consiglio regionale verrà presentata una mozione a difesa dello spiedo bresciano
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Martedì, in sede di Consiglio regionale, verrà presentata una mozione a difesa dello spiedo bresciano. È un’onda d’urto inarrestabile quella che si sta scatenando, coinvolgendo opinione pubblica e politica, attorno alla modifica della legge nazionale della caccia 157, che impedisce la compravendita di qualsiasi uccello selvatico, esclusi i volatili di grossa taglia, e che vietando le importazioni dall’estero proibisce di fatto la commercializzazione del tradizionale «spiedo con uccellini», piatto tipico bresciano.
 
Ecco, in sintesi, il ventaglio degli interventi politici sulla questione, sempre più dibattuta e spinosa. 
 
Alessandro Sala, consigliere della Regione Lombardia (Civica Maroni) «Siamo ridicoli, proclamiamo a gran voce la salvaguardia delle tradizioni, poi a Roma i politici bresciani permettono che venga approvata una legge che ammazza lo spiedo con gli uccellini».
 
Pier Luigi Mottinelli, presidente Provincia di Brescia «Non solo stiamo mettendo a rischio una tradizione secolare, ma rischiamo pure gravi ripercussioni economiche sul territorio».
 
Michele Gussago, consigliere provinciale (Pd) «Dietro allo spiedo c’è tutta una filiera che oggi, a causa di questa legge, viene messa in difficoltà, con l’attività dei ristoratori e dell’economia bresciana del settore».
 
Fabio Rolfi, vice capogruppo della Lega in Regione «È positiva la mobilitazione bipartisan bresciana; occorre costringere il Governo a tornare sui propri passi e a negoziare con l’Europa per la difesa della tradizione culinaria dello spiedo».
 
Viviana Beccalossi, assessore regionale e dirigente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale «Saremo nelle piazze di Brescia, della sua provincia, della Lombardia e di tutte quelle aree geografiche che nella loro tradizione propongono ricette tipiche che sono state cancellate da trattorie ed osterie».
 
Guido Galperti, deputato (Pd) «La questione cercherei di non riferirla alla caccia, ma direi piuttosto alle regole che disciplinano la sicurezza alimentare. In questo contesto cercherei di recuperare la commercializzazione del passero tunisino o cinese, che ha poco a che fare con lo spiedo tradizionale, ma può essere di ausilio per un certo tipo di ristorazione».
 
Francesco Martinoni, presidente Confagricoltura Brescia «L’invito è rivolto ai parlamentari bresciani e lombardi, perché agiscano velocemente nei confronti del Governo».

 

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