Pinacoteca, i lavori possono attendere

Cantiere in ritardo alla Tosio Martinengo: la conclusione, nelle previsioni, slitta a gennaio 2013.
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Febbraio 2009, la Pinacoteca Tosio Martinengo saluta la città. Viene chiusa per due anni per consentire i lavori di restauro che le daranno una nuova veste. Dicembre 2011, di anni ne sono passati quasi tre, ma i cancelli della Pinacoteca sono ancora chiusi a chiave.

Il cantiere che avrebbe dovuto regalare una nuova veste alla struttura è bloccato e la conclusione delle opere slitta a gennaio 2013. Inizia ora una corsa contro il tempo perché la riapertura del museo possa avvenire entro la fine del mandato della Giunta Paroli. L'ambizioso progetto comunale di recupero di uno spazio che affiancherà sempre più da vicino Santa Giulia nel polo culturale bresciano si è scontrato con le difficoltà di bilancio e con la crisi che sta segnando opere pubbliche e private.
Il cantiere entra nel vivo nell'estate del 2009. Pronti, via e si mette mano al sottotetto per dotare il palazzo di piazza Moretto di un impianto di climatizzazione per conservare meglio le opere. Si prevede anche il rinnovo degli infissi del primo piano e la posa di un pavimento completamente nuovo. Quello vecchio se lo stavano mangiando allegramente i tarli. Impossibile combatterli, meglio rimuovere del tutto il legno. L'edificio ha poi bisogno di impianti moderni, ma interventi devono essere fatti anche sul piano strutturale. I lunghi pali di castagno che garantiscono la tenuta del palazzo sono messi male. Insomma, non basta un make up superficiale, bisogna intervenire in modo approfondito.

Per l'operazione, complessivamente, veniva stimata una spesa compresa tra i 600 e i 700mila euro. La Regione ci mette del suo stanziando, a inizio 2009, 261mila euro per la Pinacoteca all'interno di un più ampio programma di investimenti per il recupero del patrimonio storico e artistico lombardo, tra chiese, biblioteche e monumenti.
Nel frattempo la Tosio Martinengo vede esposte alcune sue opere nelle sale del Museo Diocesano e di Santa Giulia. Il recupero dello spazio espositivo contempla anche un programma di rivalutazione del patrimonio artistico. Prima della chiusura sono 120 le opere esposte, ma il Comune pensa a come togliere dal cassetto gli ulteriori 200 lavori posseduti.
I tempi, però, si allungano, nonostante la Regione Lombardia consideri l'opera importante e la inserisca tra le priorità per il 2010 assieme nientemeno alla riqualificazione dell'ex Residence Prealpino, ai lavori per la Brebemi e alla tratta Treviglio Brescia per il progetto dell'Alta velocità. Priorità o no, ventiquattro mesi non bastano ed ora è chiaro che non ne basteranno nemmeno 36.

«Contiamo che i lavori possano concludersi entro il gennaio 2013 - spiega l'assessore alla Cultura, Andrea Arcai -. Sono partiti i bandi per i nuovi interventi che riguarderanno la parte museale della Pinacoteca». Vale a dire le sale in cui andranno collocate le opere d'arte. A quanto riferisce l'assessore non è ancora definito il progetto relativo «al book shop, alla biglietteria e ai giardini». La parte, cioè, dedicata all'accoglienza del pubblico. Uno spazio su cui si punta per trasformare la Tosio Martinengo in un museo dall'aria moderna. Che possa, appunto, fare il paio con Santa Giulia.
Nei mesi prima della chiusura, anche grazie a eventi speciali, i bresciani avevano mostrato il loro grande interesse per la Pinacoteca. Ora, cintata com'è, rischiano quasi di dimenticarsene.

Emanuele Galesi

e.galesi@giornaledibrescia.it

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