Morta Rita, bimba curata a Brescia

Il tribunale del lavoro di Ragusa aveva imposto al Civile di trovare un medico che potesse farle il terzo ciclo di terapie
Stamina, morta una bimba curata a Brescia
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È morta Rita L., la bambina di due anni e otto mesi di Modica affetta dal morbo di Niemann Pick. Il Tribunale del lavoro di Ragusa, sei giorni, fa aveva imposto all’ospedale Civile di Brescia di trovare un medico che potesse applicare alla piccola la cura Vannoni. La bimba, che aveva già fatto due infusioni, è deceduta all’alba di martedì 3 giugno a casa sua senza avere fatto il terzo ciclo di terapia, che gli era stato negato e poi imposto dal giudice.
Nell’ordinanza, il giudice scriveva: «Cinque giorni di tempo per lanciare una ricerca a tappeto fra Ordini dei medici, strutture sanitarie pubbliche ed enti di ricerca e trovare camici bianchi disposti a praticare le infusioni secondo il metodo Stamina».
 
La settimana scorsa, invece, la Corte Europea dei diritti dell’uomo aveva stabilito che la decisione delle autorità italiane di rifiutare l’accesso al metodo Stamina a una donna affetta fin dall’adolescenza da una malattia degenerativa del cervello non aveva leso i suoi diritti. «A oggi - avevano osservato i giudici - il valore terapeutico del metodo stamina non è stato provato scientificamente» e il decreto del marzo 2013, che regola l’accesso al metodo Stamina e stabilisce che al metodo possono avere accesso solo i pazienti che hanno iniziato la cura prima dell’entrata in vigore della nuova legge, «Persegue il giusto obiettivo di proteggere la salute dei cittadini». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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