La Ballarin chiede la grazia, Paroli la firma

Emerso alla presentazione di Museo Vivo, progetto al via oggi, ideato dall'ex Bestia di Satana ora studentessa
Ballarin chiede la grazia: il servizio di Teletutto
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Una richiesta di grazia al Presidente della Repubblica (se e quando ne avremo uno) per Elisabetta Ballarin. Pratica istruita e sottoscritta, oltre che dall'Associazione Carcere e Territorio, anche dal sindaco di Brescia Adriano Paroli.
É emerso alla presentazione di «Museo Vivo», progetto premiato nell'ambito di un concorso promosso dalla Loggia e finanziato da Anci, e ideato per il Museo della Città da tre studentesse dell'Accademia S. Giulia, Elisa Moreschi, Lucia Cariani e appunto la Ballarin, 27enne che fu tra le «Bestie di Satana» e che sconta a Verziano la condanna a 22 anni perché coinvolta nel 2004 in uno dei delitti del gruppo di giovanissimi.


La giovane, in regime di semilibertà, dopo la laurea triennale - 110 e lode in Didattica dell'arte - ha intrapreso il biennio specialistico in Grafica e comunicazione, sempre all'accademia di via Tommaseo. «Con media altissima - assicura il preside, Riccardo Romagnoli, che ne parla come di una studentessa impegnatissima, «dinamica, che ha saputo inserirsi in fretta e che si sta riscattando in maniera notevole». Parole che acquisiscono maggior peso, dato che per l'Accademia S. Giulia non è la prima esperienza didattica con detenuti: «Ne abbiamo già laureato un altro, e ora un terzo frequenta il corso di scultura con risultati tali che presto esporrà all'Idroscalo».
Ma i meriti della Ballarin paiono andare oltre l'ambito accademico. Lo assicura Carlo Alberto Romano di Carcere e Territorio: «Abbiamo aderito alla richiesta di grazia redigendo una lettera di motivazioni, quella sottoscritta pure dal sindaco Paroli, in cui abbiamo evidenziato i passaggi rieducativi compiuti, la forte modifica dei comportamenti e la spiccata capacità autocritica sviluppata rispetto al proprio passato», in una prospettiva in cui anche la cultura apre a una vita nuova. Il sindaco Paroli conferma: «Quello che ha fatto non si cancella, ma era un'adolescente, in una compagnia sbagliata. Anche se ciò non giustifica, credo sia uno di quei casi in cui l'approccio di recupero funziona. Io ho avuto modo di incrociarla all'accademia, ma chi l'ha conosce assicura che è un'altra persona. E credo che a chi sbaglia così giovane vada data un'altra possibilità. Anche se le colpe restano».


La Ballarin non era presente alla presentazione del progetto, ed è toccato a Elisa e Lucia esporre il «battito nuovo» che intendono imprimere al Museo della Città. «L'obiettivo era portare a S. Giulia i giovani, coinvolgendoli attraverso approcci e vie differenti - racconta Elisa. - Abbiamo pensato di associare alla visita guidata spettacolo e aperitivo, rendendola accattivante». Quattro gli appuntamenti nella White Room di via Musei 55, al via con l'inaugurazione di oggi alle 15: ospite d'onore l'ex Timoria Omar Pedrini. Nelle date successive, una conferenza sul cinema e le arti (27 aprile), una performance di danza contemporanea con Eleonora Tregambe e Chiara Pedrini accompagnate dal percussionista Matteo Cominardi (4 maggio) e un'esibizione degli allievi del corso di jazz del Conservatorio con Charlie Cinelli (11 maggio). «Tutti gli eventi sono gratuiti e l'aperitivo è offerto dagli sponsor Kilometrozero, Riva di Franciacorta e Famiglia Olivini - precisa Lucia. - La visita guidata invece costa solo 3 euro: basta prenotare a museovivo2013@libero.it o su Facebook. Con lo stesso biglietto si accede a soli 5,5 alle due mostre temporanee».


Gianluca Gallinari

Francesca Roman

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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