Eli, uccisa dal fratello dell'uomo che soccoreva
I carabinieri hanno fermato il fratello minore della prima vittima. Per la dottoressa il cordoglio di Napolitano.
Teletutto: Omicidio ginecologa, fermato il fratello dell'altra vittima
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Un indiano, fratello di Kamur Baldev, il 32enne ucciso nella rissa di domenica sera insieme alla dottoressa Eleonora Cantamessa, è stato fermato la notte scorsa dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario.
Si tratta di Vicky Vicky, appunto fratello minore della prima vittima: sarebbe stato lui a guidare la Golf piombata addosso al fratello e alla dottoressa che lo stava soccorrendo. Luca Bartoli, 32 anni, amico della dottoressa che era a bordo dell’auto con lei ricorda quei momenti spaventosi: «C’erano delle spranghe, era una brutta situazione, pericolosa: ma non c’è stato verso. Lei era un medico e niente l’ha fermata». Quando ha visto l’uomo a terra sanguinante, la dottoressa non ci ha pensato due volte, tanto da non aspettare nemmeno che l’auto guidata dall’amico fosse ferma per spalancare la portiera, scendere e correre verso il ferito. Luca Bartoli è a sua volta ricoverato, all’ospedale Bolognini di Seriate: ha due costole rotte e vari traumi: ha cercato di dissuadere l’amica di una vita, ma non c’è stato verso. Domenica sera erano andati a far visita all’ex cognata di Eleonora, a Cologne e stavano tornando a casa.
Era tra l’altro stata proprio la ginecologa a chiamare il 112: dal suo iPhone - vetro infranto ma ancora funzionante - risulta infatti un’ultima telefonata, alle 22.48, della durata di due minuti. Mentre era al telefono provava il polso all’indiano e lo stava tenendo monitorato. In un attimo è sopraggiunta la Golf a folle velocità e, all’ultimo, ha sterzato all’improvviso, dirigendosi verso Eleonora e Kamur, travolgendoli in pieno. Anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, addolorato dalla tragica fine della dottoressa Eleonora Cantamessa, ha incaricato la Prefettura di Bergamo di esprimere ai familiari le sue condoglianze e la sua solidarietà.
Domenica pomeriggio, poche ore prima della tragedia, Eleonora Cantamessa aveva fatto visita alla Festa dell’uva di Trescore Balneario, il paese dove viveva, e aveva acquistato un «campanellino degli angeli», che solitamente si dona alle donne incinta. «Me l’aveva mostrato - racconta Mariella, mamma di Eleonora - ed era tutta contenta. Me lo faceva vedere e mi diceva: «Mamma, guarda, mi chiamano gli angeli».
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