Un futuro da subire o da creare: priorità e preoccupazioni

Che forma dai al futuro nella tua mente? È più forte la voglia di costruire qualcosa o la paura che tutto possa crollare? Quando si parla di giovani, si tende a dire che siano svogliati, che non abbiano voglia di fare, ma la realtà è molto diversa. Non è la mancanza di impegno a bloccarli, ma l’incertezza. Non sanno bene dove stanno andando, cosa vogliono diventare e, soprattutto, quale sia la strada giusta da prendere. E neanche gli adulti sono in grado di mostrare loro la direzione da seguire.
Incertezza
Questo è dovuto al fatto che mentre un tempo il futuro era prevedibile – si studiava, si trovava un lavoro e si costruiva una famiglia, una vita stabile – oggi non è più un percorso così scontato. Il mondo cambia alla velocità della luce, troppo in fretta, e il progresso tecnologico non fa che accelerare questa transizione. Nell’ambito professionale, ad esempio, professioni che sembravano sicure stanno scomparendo, mentre altre nascono da un giorno all’altro.
Basti pensare che l’intelligenza artificiale sta già rivoluzionando il modo di lavorare, portando molti giovani a chiedersi se la strada che stanno percorrendo avrà ancora senso tra dieci anni. Adattarsi e mantenere il passo è la sfida: chi cresce in questa realtà sa di doversi adattare, di dover essere flessibile, ma questo include anche non avere punti di riferimento chiari.
I risultati del sondaggio
Durante Futura Expo, dal 7 al 9 marzo, l’Hub della Conoscenza, grazie al contributo degli istituti scolastici della provincia, ha raccolto, attraverso un sondaggio, le principali preoccupazioni di chi il futuro lo sta costruendo ora o deve ancora iniziare. Tra i quesiti posti nel sondaggio: «Cosa ti preoccupa di più per il tuo futuro?» e «Se pensi al tuo futuro, come ti senti?».
Dai dati raccolti emerge che la paura più grande è l’instabilità geopolitica, seguita dal timore di non trovare lavoro, dal cambiamento climatico e dalla povertà. Questa, però, è una versione parziale, perché, analizzando i dati in base all’età, si può chiaramente notare che le priorità dei giovani non coincidono con quelle degli over 35. La principale preoccupazione dei più giovani, infatti, è legata alla carriera lavorativa, mentre le dinamiche geopolitiche attuali li preoccupano decisamente meno. La generazione Z dimostra di essere più self-oriented, concentrandosi maggiormente sul proprio percorso.
Verso il futuro
Un altro aspetto su cui riflettere è il sentimento che emerge quando si pensa al futuro. L’emozione predominante è la preoccupazione. E non potrebbe essere altrimenti: il futuro, paradossalmente, non è più una pagina bianca da scrivere, ma uno spazio già segnato dalle conseguenze del presente. Le scelte fatte oggi ricadono sui giovani come un ostacolo in più rispetto alle generazioni passate.
Un esempio è il cambiamento climatico: solo il 18% dei partecipanti al sondaggio lo indica come una delle principali preoccupazioni. Un dato che lascia un senso di inquietudine: siamo consapevoli della crisi ambientale, ma non abbastanza da invertire. Ci troviamo sospesi tra la coscienza del problema e l’incapacità di agire concretamente per risolverlo. La maggior parte degli intervistati, inoltre, si dichiara abbastanza preoccupata, qualcuno persino pessimista.
Quanto peso avrà questa incertezza nelle scelte di chi sta cercando di costruire il proprio futuro? Scoprilo attraverso le parole di giovani ragazzi che si stanno affacciando al mondo reale oltre la piccola realtà scolastica.
Davide
Studente di 19 anni si definisce ottimista nonostante le difficoltà. Riconosce il disinteresse dei ragazzi alle dinamiche di attualità, e come dice lui stesso, questa ignoranza rappresenta un «grande problema». Anche le preoccupazioni di Davide sono prevalentemente rivolte alla normativa lavorativa e all’età pensionistica che avanza sempre di più. Quando gli viene chiesto quale possa essere la soluzione al pessimismo diffuso tra i suoi coetanei, lui sostiene che «lo Stato dovrebbe tutelare i più giovani».
Giorgia
Giorgia, invece, è pessimista pensando al futuro, soprattutto a causa delle crescenti minacce globali. La sua principale preoccupazione riguarda i conflitti internazionali come quelli in Palestina e in Ucraina, o i dazi, che percepisce come segnali di instabilità. A ciò si aggiunge la sua preoccupazione per i diritti fondamentali dell’uomo, che, secondo lei, sono costantemente minacciati in molte parti del mondo. Giorgia teme che le libertà individuali e i diritti civili vengano sempre più ostacolati, e questo la porta ad avere una visione negativa verso il domani.
Daniele
Affronta il futuro con tranquillità; ciò che lo preoccupa maggiormente non è tanto trovare un lavoro, quanto assicurarsi una stabilità a lungo termine, evitando occupazioni precarie. Daniele, inoltre, nonostante il clima di allarmismo generale e di instabilità mondiale, considera la guerra come una possibilità remota e poco realizzabile. La sua vera priorità, da ventenne, anche se non viene direttamente inclusa nel sondaggio, è essere felice e soddisfatto della sua vita.
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