Futura Expo, due giorni di lavori con i ragazzi allo stand dell’Hub

Gabriele Gregorini e Giada Tonoli (redazione Hub)
Questo spazio non è solo una vetrina per le loro opinioni, ma anche un’opportunità per costruire un ponte verso un futuro migliore
Ragazzi alle prese con la tecnologia - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
Ragazzi alle prese con la tecnologia - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
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L’Hub della conoscenza rappresenta una delle tante realtà presenti a Futura Expo, un punto di incontro che dà voce alle idee e alle aspirazioni dei giovani. Gli studenti degli istituti Cossali, Castelli, Don Milani e Calini hanno avuto la possibilità di immergersi in attività di dibattito.

Questo spazio non è solo una vetrina per le loro opinioni, ma anche un’opportunità per costruire un ponte verso un futuro migliore.

I temi fondamentali sono stati:

  • Aspettative e prospettive per il territorio
  • Sostenibilità ambientale
  • Lavoro del futuro
  • Velocità del cambiamento

Istituto Grazio Cossali: aspettative e prospettive per il territorio

Il dibattito si è incentrato sull’analisi delle aspettative e delle prospettive del territorio derivate da un sondaggio a cui hanno partecipato 1000 studenti dell’Istituto.

Futura Expo, gli studenti del Cossali e il welfare aziendale

Gli spunti emersi sono stati numerosi e hanno toccato diversi ambiti, tra cui il tema della partecipazione alla vita della propria comunità, riscontrando che quasi la metà degli intervistati non segue neppure le vicende del proprio comune.

A detta degli studenti del Cossali la principale causa dell’abbandono del territorio è la disaffezione, che impedisce lo sviluppo di un senso di radicamento e della volontà di mettersi in gioco direttamente per migliorare il proprio territorio.

Questa disaffezione è dovuta a una progressiva perdita del senso di comunità e al predominio di un individualismo sempre più marcato. Tale modello sociale è la causa principale della cosiddetta «fuga dei cervelli».

Il dibattito dei ragazzi del Cossali
Il dibattito dei ragazzi del Cossali

Per affrontare questo problema, che è prima di tutto educativo e culturale, la principale proposta emersa è la creazione di un centro dedicato alla valorizzazione della cultura locale e alla riscoperta dell’identità del territorio. Questo centro dovrebbe rappresentare un punto di riferimento per le nuove generazioni, con educatori professionisti specializzati sia nella formazione culturale sia nel supporto ai ragazzi meno fortunati. Dovrebbe essere un luogo ricco di spazi dedicati alla creatività e all’arte, con laboratori di lavoro, musica e arti visive, in stretta collaborazione con la scuola.

L’obiettivo non è solo quello di istruire, ma anche di formare una società creativa, consapevole della propria identità e incentivata alla produzione e al miglioramento del proprio territorio.

Altre tematiche di cui i ragazzi hanno discusso durante i dibattiti sono state legate ai problemi relativi alla sanità locale, ai trasporti (che ricoprono un ruolo fondamentale per dare ai ragazzi la possibilità di attivarsi, muoversi e partecipare alle attività proposte) e la sicurezza sempre più precaria, che limita fortemente le possibilità di crescita e sviluppo della comunità.

Istituto Benedetto Castelli: sostenibilità ambientale

Gli studenti dell’Istituto Benedetto Castelli si sono occupati di dibattere in merito alla sostenibilità. Definita dai ragazzi come un equilibrio tra fattori economici, sociali e ambientali che garantisca alle generazioni future risorse e opportunità almeno pari a quelle attuali. Sono quindi emerse due parole chiave: Equilibrio e Durabilità, accompagnate da altri termini come «cambiamento di mentalità», «partecipazione» e «fiducia».

Gregorini di Itis Castelli con il prof. Baronio in diretta su Teletutto
Gregorini di Itis Castelli con il prof. Baronio in diretta su Teletutto

Ma il loro impegno non si ferma al pensiero: i giovani hanno sviluppato progetti concreti. Tra questi, Helios, un sistema che sfrutta idrogeno verde per alimentare serre a coltura idroponica; il Magazzino del Sole, un serbatoio intelligente per l'immagazzinamento di acqua calda che ottimizza l’uso dei pannelli solari termici; Aria Connect, uno zaino innovativo equipaggiato con un pannello solare per monitorare la qualità dell’aria e Drag Lam, una macchinina elettrica utilizzata come modello per lo studio di tecniche di mobilità sostenibile.

Queste iniziative dimostrano come la scuola non debba essere solo un luogo di apprendimento tradizionale, ma un vero e proprio incubatore di idee per un futuro più sostenibile. Punto che i ragazzi hanno sottolineato fortemente e che vorrebbero vedere ampliato anche alle altre realtà scolastiche. Appunto per i giovani l’educazione gioca un ruolo chiave e le scuole costituiscono la partenza per costruire un futuro più sostenibile.

Il dialogo tra i ragazzi del Castelli
Il dialogo tra i ragazzi del Castelli

Educazione necessaria per un cambio di mentalità. I giovani hanno sottolineato l’urgenza di riscoprire valori come il rispetto reciproco e la collaborazione, promuovendo campagne di sensibilizzazione sfruttando i social media, senza però dimenticarsi della necessità di espandere questi spunti di riflessioni anche con iniziative nel mondo reale, con eventi, dibattiti e attività che coinvolgano più persone possibili.

A detta dei ragazzi queste iniziative devono essere realizzate in tempi davvero brevi, perché i tempi cambiano molto velocemente e le preoccupazioni per il futuro di conseguenza crescono vertiginosamente.

Istituto Don Milani: lavoro del futuro

Il dibattito dei ragazzi del Don Milani
Il dibattito dei ragazzi del Don Milani

Gli studenti del Don Milani hanno discusso sul futuro del lavoro. Il panorama del lavoro sta cambiando rapidamente, con la tecnologia che gioca un ruolo sempre più centrale nella trasformazione delle dinamiche lavorative e produttive. Durante il dibattito sono emerse varie tematiche rilevanti, che spaziano dall’importanza della digitalizzazione all’impatto delle nuove tecnologie sulle competenze lavorative, fino alla necessità di un equilibrio tra la sostenibilità aziendale e il benessere dei lavoratori.

Le nuove soluzioni digitali sono diventate essenziali per semplificare i processi, risparmiare tempo, agevolare l’accesso e la gestione dei dati, come nel caso delle cartelle cliniche, riducendo la burocrazia e il consumo di carta. Tuttavia l’adozione massiccia della tecnologia è considerata anche problematica poiché chiude l’accesso alle interazioni personali dirette e all’esperienza pratica.

Con l’evoluzione tecnologica, anche le competenze richieste nel mondo del lavoro sono cambiate. Le hard skills, legate alla conoscenza tecnica e specialistica, sono sempre più apprezzate, ma non sono sufficienti. Le soft skills, come la capacità di adattarsi, risolvere problemi in modo creativo e comunicare efficacemente, stanno diventando altrettanto cruciali per il successo professionale. Su questa questione emerge una critica verso la scuola che dovrebbe evolversi per preparare meglio i giovani ad affrontare le sfide di un ambiente lavorativo che cambia velocemente.

I giovani sembrano avere una visione più dinamica e ambiziosa rispetto agli adulti, puntando non solo a una carriera stabile, ma anche alla possibilità di crescere all’interno dell’azienda e di essere riconosciuti per le proprie competenze. I giovani quindi guardano inevitabilmente all’esterno dove sono disponibili una retribuzione maggiore e un ambiente di lavoro più stimolante.

Studenti in fiera a Brescia - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
Studenti in fiera a Brescia - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it

Nell’ambiente aziendale ideale i giovani ricercano anche dei valori in cui identificarsi. L’attenzione va all’impegno per la sostenibilità e aziende con una maggiore trasparenza riguardo alla filiera di produzione, senza dimenticarsi dell’attenzione alle esigenze e al benessere del lavoratore.

Infine, è emersa l’idea che le aziende dovrebbero favorire la collaborazione e l’interconnessione tra di loro, creando distretti industriali che possano crescere insieme, riducendo le emissioni e migliorando le opportunità di sviluppo.

Liceo Calini: la velocità del cambiamento

Gli studenti del Liceo Scientifico Annibale Calini hanno analizzato l'impatto delle trasformazioni tecnologiche e scientifiche sulla società. Su questi temi gli studenti del Calini sono più che ferrati grazie allo sviluppo dei progetti specializzati nello studio e sviluppo della robotica:

  • First Tech Challenge: un rover utilizzato in una competizione internazionale tra robot che devono eseguire differenti task.
  • Nao Challenge: utilizzo di robot umanoidi. Il Calini ha utilizzato il loro robot in una farmacia per tranquillizzare i bambini dando informazioni sui farmaci e le procedure mediche.
  • M BOT: robot che servono per comprendere le dinamiche della robotica utilizzati nelle attività di orientamento della scuola.

Progetti disponibili e descritti nel sito di ecomentality.it.

L’intelligenza artificiale (IA) è stata al centro del dibattito, evidenziandone le opportunità e i rischi. L’IA porta a benefici nel campo della sanità, grazie a diagnosi più accurate, nello sviluppo di innovazioni improntate a risolvere le problematiche ambientali e di produzione.

Uno dei robot in uso agli studenti del Calini - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
Uno dei robot in uso agli studenti del Calini - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it

Tuttavia possibili implicazioni dell’incontrollato sviluppo tecnologico fanno emergere uno scenario in cui l’IA potrebbe auto-migliorarsi senza intervento umano, portando ad una sua crescita esponenziale. Da questa crescita eccessiva derivano preoccupazioni circa la questione socio-economica sulla perdita di posti di lavoro e l’aumento delle disuguaglianze sociali, sottolineando la necessità di regolamentazioni appropriate per evitare una completa sostituzione del personale. Infine, è emersa l’importanza di riscoprire la lentezza in una società eccessivamente accelerata, per salvaguardare il benessere mentale e relazionale.

I dilemmi etici sono stati un altro tema chiave, esplorando questioni legate alla guida autonoma e alla creatività artistica generata dall’IA, sollevando interrogativi sull’autenticità e sull’etica del suo utilizzo.

I ragazzi del Calini con il prof. Noci
I ragazzi del Calini con il prof. Noci

L’impatto ambientale è stato analizzato sotto una duplice prospettiva: da un lato, l’IA può ottimizzare risorse e favorire pratiche sostenibili, dall’altro, il suo utilizzo comporta un elevato consumo energetico, richiedendo un bilanciamento tra innovazione e sostenibilità.

Il progetto ha posto l’accento su una visione critica ma ottimista del futuro, invitando a un approccio consapevole e responsabile verso le trasformazioni della “Quarta Rivoluzione Industriale”, caratterizzata da IA e robotica. Gli studenti hanno offerto una riflessione approfondita su come affrontare questi cambiamenti per costruire una società più equa e sostenibile.

Un messaggio di speranza e responsabilità

Grazie all’Hub della conoscenza, gli studenti stanno dimostrando quanto siano pronti a contribuire al cambiamento. Le loro voci risuonano forti, trasmettendo un messaggio di speranza e responsabilità. L’Expo 2025, in questo contesto, diventa il palcoscenico perfetto per mettere in luce il potenziale trasformativo di questa generazione.

Palcoscenico che si è ampliato virtualmente, grazie ad un sondaggio proposto dall’Hub della Conoscenza che mira a raccogliere le opinioni, le preoccupazioni e le idee dei giovani. Questi dati saranno di fondamentale importanza per l’evolversi futuro del progetto e sono già stati discussi anche all’interno dei dibattiti tra i ragazzi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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