Transizione 5.0: si aprono nuove frontiere per l’artigianato
L’artigianato italiano ha radici profonde, legate a tradizioni secolari, all’abilità manuale e a un forte legame con il territorio. Oggi, però, ci troviamo di fronte a una sfida che potrebbe sembrare in contrasto con il nostro modo di operare: la transizione verso l’Industria 5.0. Come artigiano ancor prima che presidente di un’associazione mi chiedo come questo nuovo concetto possa integrarsi nelle nostre realtà, fatte di micro e piccole imprese e soprattutto in comparti dove la componente di «testa e mani» è preponderante.
Nuove tecnologie
Artigianato e industria 5.0: un connubio possibile? Una riflessione che stiamo facendo è quella di aiutare le nostre imprese a non vedere la transizione 5.0 come una minaccia, bensì come una opportunità per liberare tempo al fare. L'artigiano, per sua natura, mette al centro della propria attività la persona: il cliente, il dipendente e sé stesso come creatore. Questo approccio umano è da preservare e valorizzare.
Le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e la robotica collaborativa, abbiamo compreso che non sono pensate per sostituire l'uomo, ma per supportarlo, potenziando la creatività e l'efficienza senza perdere il controllo e il tocco personale. L'artigiano non è solo un esecutore di operazioni, ma un creatore, un interprete delle esigenze dei clienti e un innovatore nel suo campo. L’Ia può fornirgli strumenti per analizzare meglio i bisogni dei clienti, suggerire soluzioni più innovative e ottimizzare i processi, ma non potrà mai sostituire la sensibilità e la capacità di adattamento che solo una mano esperta può garantire.
Anche di questo abbiamo parlato a Padernello nella tavola rotonda «Mondo artigiano: tradizione, digitalizzazione e intelligenza artificiale» coordinata da Cristina Zanini, direttrice di Innex Hub, dove l’argomento specifico è stato affrontato dai Prof. Gianluigi Bonanomi e Massimo Tantardini di Accademia Belle Arti Santa Giulia, da Alessio Ricciardi Titolare di una impresa di 13 dipendenti nel Pisano e da Roberto Saccone Presidente della nostra Cciaa.
Sostenibilità
Un altro aspetto cruciale della transizione 5.0 è la sostenibilità, un tema che oggi assume una rilevanza crescente anche per le micro e piccole imprese artigiane anche in virtù di quanto la sostenibilità influenzerà il rating aziendale. Con l’affinamento delle normative ambientali e maggiore consapevolezza dei consumatori, anche l'artigianato deve adattarsi a modelli produttivi più rispettosi dell'ambiente. Questo rischia di essere vissuto come ulteriore peso burocratico e non come leva strategica. Accompagnare le imprese nell’era della transizione lo sentiamo come una grande responsabilità per la necessità di indirizzare i nostri associati attraverso questa fase di cambiamento, facendolo con grande realismo e pragmatismo.
Molte imprese, soprattutto le più piccole, possono sentirsi smarrite e quindi dobbiamo affiancarle, fornendo l’opportunità di avere consulenze mirate e strumenti di formazione che aiutino a comprendere e sfruttare queste tecnologie, consapevoli che la transizione 5.0 richiederà investimenti culturali ed economici.
E proprio rispetto al sostegno alle imprese dato dai bandi, non possiamo che esprimere preoccupazione per i vincoli tecnici dei bandi, in particolare per la complessità delle richieste rispetto i dati energetici di dettaglio della stagione precedente l’investimento, rendendo impervio il percorso per chi, in particolare le micro imprese notoriamente meno strutturate, sta investendo nella progettualità.
Crediamo che l'artigianato saprà integrarsi in maniera intelligente e armoniosa con il cambiamento in atto. Il comparto continuerà a rappresentare un'eccellenza del made in Italy, proprio grazie alla sua capacità di adattarsi e reinventarsi. Per questo siamo convinti che la transizione 5.0 non rappresenti la fine di un'epoca, ma l'inizio di una nuova fase per l'artigianato.
Le micro e piccole imprese hanno tutte le carte in regola per cogliere questa opportunità e trasformarla in un vantaggio competitivo. Sarà nostro compito, come Associazione, accompagnarle in questo percorso, sapendo che non potranno perdere la loro identità ed i valori che le contraddistinguono, ma che possano affrontare il futuro con fiducia e lungimiranza.
Mauro Marenda, presidente Associazione Artigiani
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