Vincenzo Schettini: «Vi do solo un consiglio: studiate tanto»
La chioma bianca sparata verso l’alto e il piglio affabile di chi è abituato ad avere a che fare con la gente e, soprattutto, con i giovani. Ha firmato autografi e fatto fotografie con i fan a destra e a manca prima di salire sul palco della sala conferenze più ampia di Futura Expo – gremitissima – dove è stato accolto da un lunghissimo applauso. Vincenzo Schettini, volto e immagine de «La Fisica che ci piace», pagina social con migliaia di follower dove il professore spiega in maniera semplice il funzionamento di cose e processi che sembrano astrusi, è stato tra gli ospiti più attesi alla seconda giornata di Futura Expo 2025, invitato da A2A.
Grandi e piccoli
Per ascoltarlo tante persone sono rimaste in piedi o si sono sedute per terra. Tra il pubblico molti giovani e giovanissimi, ma anche tanti adulti. «Non abbiate paura di pensare già in questo momento a che cosa farete da grandi – ha esordito Schettini rivolgendosi ai più piccoli –. Vi do solo un consiglio: studiate, studiate, studiate».
Ai suoi colleghi insegnanti, invece, ha detto: «Non riducete l’insegnamento della Fisica al compito, all’interrogazione, al consiglio di classe. Pensate al fatto che accanto alla scuola c’è l’azienda e che l’azienda, anche con l’aiuto della fisica, sta disegnando il futuro dei ragazzi».
L’elogio di Brescia
Un riferimento non casuale, il suo, che si è subito tramutato in un elogio per la nostra città. «Grazie, Brescia – ha detto Schettini –, perché con il termovalorizzatore stai dando una lezione e un input per il futuro molto importante a tante altre città italiane».
Dopo una breve lezione – interattiva, coinvolgendo persone dal pubblico com’è sua abitudine – su quello che significano concetti come raccolta differenziata e gestione e conversione dei rifiuti, il prof di Fisica più famoso del web è passato a illustrare alcuni spunti per il futuro, dalle strade che si ricaricano grazie al passaggio dei veicoli alle auto a guida autonoma, passando per gli autobus alimentati a idrogeno. «Quello verde, però», ha specificato Schettini, «cioè prodotto da fonti rinnovabili e non con l’energia elettrica come ora: ecco qui una sfida per i ragazzi del presente».
Intelligenza artificiale
Infine l’ormai onnipresente Intelligenza artificiale, «uno strumento che in mano a un medico, a un ingegnere o, comunque, a un professionista può servire a costruire un futuro diverso, mentre in mano ai ragazzi, che lo usano per fare i compiti e via dicendo, è come tanti pacchetti di sigarette distribuiti in giro senza scrivere “provoca malattie”».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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