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Vigilanza 4.0: dal metronotte alle reti neurali

Nuovi servizi e nuove tecnologie per Vigilanza Group, coop fondata nel ’46, oggi con 500 addetti
  • La sede di Vigilanza Group in via Fura
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Una volta era il metronotte in sella alla bici a garantire la sicurezza, ora sono le reti neurali. La trasformazione digitale ha profondamente modificato il modus operandi degli istituti di vigilanza e in via Fura a Brescia c'è uno degli esempi più chiari di quanto avanti si sia spinto il settore. La società Vigilanza Group, nata come cooperativa nel 1946 ed ora testa di un network formato da quattro aziende, ha fatto dell'innovazione continua uno dei suoi asset, catapultandola nell'universo 4.0.

Ad inizio anno è infatti stato lanciato sul mercato Vigilo4You, un vero e proprio servizio di pronto intervento di guardie giurate a consumo, in piena ottica di servitizzazione. «Il nostro cliente può acquistare un singolo intervento ed usarlo quando vuole lui, pagando unicamente in caso di reale uscita del nostro operatore - spiega il presidente Giancarlo Liberatore -. Tramite l'apposita app, scaricabile dopo essersi registrati sul nostro portale, è possibile controllare quanto avviene nella proprietà perché le telecamere e i vari sensori forniti con nostro kit autoinstallante sono consultabili in remoto».

E qui si comincia a parlare di trasformazione, di un prodotto non presente prima nel mercato domestico della sicurezza «e che è stato progettato e sviluppato internamente dal nostro team - sottolinea il direttore generale Angelo Paolo Pietroboni -, dopo due lunghi anni di lavoro. Al cliente viene anche offerta una copertura assicurativa, che rimborsa i danni accidentali, quali quelli causati da allagamenti, oltre al prezzo dell'intervento». Perché la sicurezza domestica, campo nel quale Vigilanza Group si è lanciata accanto al tradizionale business dedicato alle aziende, «la intendiamo in un'accezione molto più ampia che abbraccia il concetto inglese di safety - aggiunge Liberatore -. Nel nostro kit forniamo infatti rilevatori di fumo e di allagamento, oltre alla tradizionale sensoristica».

La società, circa 500 dipendenti e un fatturato che nel 2018 dovrebbe superare i 22 milioni di euro, copre direttamente le province di Brescia (dove si trova la centrale operativa) Bergamo, Mantova, Cremona, Verona, Parma e L'Aquila (dove è stato allestito il sistema di disaster recovery) «ma siamo in grado di raggiungere l'80% del territorio nazionale - aggiunge Pietroboni -. Questo è possibile perchè, su nostra iniziativa, si sta formando un network di istituti di vigilanza in tutta Italia, che intervengono quando la nostra centrale operativa li avverte».

Ma la tecnologia, punto di forza di questa vigilanza 4.0 approfondita anche grazie alla collaborazione con diverse università, è solo un mezzo, uno strumento in mano alle persone. «Sono infatti loro il nostro patrimonio più importante e la formazione continua è uno dei fattori di successo che ci caratterizza», conclude il presidente.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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