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Vestiti da runner che raccolgono dati su prestazioni e... aria

Questo e altro prevedono i capi sportivi, al centro di un progetto Enea, muniti di sensori IoT e fibre ottiche inglobati nei materiali
Runner all'opera
Runner all'opera
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Visibilità garantita da fibre ottiche e led in grado di attivarsi al variare delle condizioni di luce. Una sensoristica integrata in grado di monitorare le prestazioni atletiche ma al contempo di rilevare la qualità dell'aria. E raccogliere dati da consultare via app in un archivio personale, come pure da rileggere aggregati a quelli di altri utenti in un'ottica open source. Così da ricavare, ad esempio, informazioni circa i percorsi più adatti ad esempio per i runner, dove cioè la qualità dell'aria risulti più elevata.

Il 4.0 in versione outfit sportivo è servito. E si traduce anche in un'opportunità concreta di ricerca e sviluppo che viene dal bando regionale dell'Emilia Romagna che vede capofila l'Enea, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile e in particolare il suo laboratorio Cross-Tec. L'iniziativa è stata denominata WE LIGHT, acronimo WEarable LIGHTing for smart apparels

Una sfida che punta su una ricerca industriale strategica, partendo da un'applicazione per così dire quasi ludica ma estrema, pensata cioé per abiti sottoposti a sollecitazioni elevate. Da estenedere poi ad altri ambiti ben più delicati, quali ad esempio l'antinfortunistica in contesto lavorativo.

Obiettivo del bando è la progettazione di capi leggeri, sicuri e di facile portabilità, che includano già nei materiali - immaginati come in grado di dissipare agevolmente l'energia termica di runner o ciclisti - sistemi microelettronici e sensori IoT invisibili, perché letteralmente incapsulati. 

Un esempio di materiali plastici impiegati per il confezionamento dei vestiti del futuro - Foto tratta dal sito www.cross-tec.enea.it
Un esempio di materiali plastici impiegati per il confezionamento dei vestiti del futuro - Foto tratta dal sito www.cross-tec.enea.it

«I capi accessoriati con questi toolkit innovativi saranno altamente funzionali e utili anche in altri settori della moda o negli ambienti di lavoro dove ad esempio consentiranno di segnalare agli operatori l’accesso in zone pericolose tramite l’attivazione automatica di fibre ottiche o led anche in relazione alle condizioni dell’ambiente esterno, come luminosità, umidità e temperatura», sottolinea il ricercatore Enea Sergio Petronilli del Laboratorio Cross Technologies per Distretti Urbani e Industriali (Cross-Tec).

La realizzazione di questi capi d'abbigliamento - che avverà, da bando, entro il 2021 - avverrà con il ricorso alla stampa 3D. WE LIGHT realizzerà le componenti hardware e software che serviranno da know-how per la filiera della moda e per ulteriori funzioni nelle smart city del prossimo futuro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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