Università di Brescia: la sfida per digitalizzare la giustizia
Proporre soluzioni all’annoso problema della riduzione della durata dei procedimenti civili e penali e dell’azzeramento dell’arretrato, sfruttando le opportunità offerte dalla digitalizzazione. Un obiettivo insieme complesso e ambizioso, in linea con gli impegni assunti nell’ambito del Pnrr dall’Italia nei confronti della Commissione europea, che vede in prima linea anche l’università degli Studi di Brescia.
L’ateneo cittadino si è infatti aggiudicato, insieme all’università degli studi di Bergamo con la quale lavorerà in sinergia, un contributo dal Ministero della Giustizia (finanziamenti Pon Governance 2014-2020). Il progetto si è classificato al primo posto della graduatoria di merito e copre le aree corrispondenti ai distretti di Corte d’appello di Brescia, Milano, Torino e Genova. Presentato da un gruppo di atenei pubblici del Nord-Ovest, è coordinato dall’Università di Torino e vede il coinvolgimento anche dell’Università del Piemonte orientale, Milano Statale, Bicocca, Insubria, Pavia, dell’Istituto Universitario di Studi superiori di Pavia e i Politecnici di Torino e Milano.
Dei complessivi 52 milioni di euro investiti dal Ministero a livello nazionale, 8 milioni sono andati allo sviluppo di questa iniziativa L’ateneo bresciano e quello bergamasco si sono aggiudicati all’incirca un milione di euro.
@Tecnologia & Ambiente
Il futuro è già qui: tutto quello che c’è da sapere su Tecnologia e Ambiente.
L’università di Brescia vede coinvolti il dipartimento di Giurisprudenza con il responsabile Luca Passanante e le professoresse Cristina Alessi e Arianna Carminati, il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (referente Devis Bianchini) che curerà la parte informatica e di elaborazione dei dati e il dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale (tramite Lucio Zavanella), incaricato di occuparsi della parte gestionale e organizzativa.
Si tratta di una sfida importante, che consentirà al mondo universitario di confrontarsi e proporre soluzioni sul rilancio dell’efficienza della giustizia.Ciò si concretizzerà attraverso una ricognizione dello stato di attuazione degli Uffici per il processo, la verifica delle criticità e l’accompagnamento degli uffici giudiziari nel percorso di riorganizzazione dei propri processi interni, sfruttando al meglio le opportunità offerte dalla digitalizzazione, dall’istituzione di banche dati e dalle tecniche di controllo di gestione applicate all’amministrazione della giustizia.
«Il progetto costituisce un’occasione per unire competenze di diverse discipline come quella giuridica, informatica e gestionale all’esperienza degli uffici giudiziari - spiega Passanante -, nell’unanime sforzo di contribuire al miglioramento dell’amministrazione della giustizia».
L’ateneo pubblicherà nell’arco di questo mese i bandi di ricerca per giovani ricercatrici e ricercatori di area giuridica, informatica e ingegneristico-gestionale che consentiranno l’avvio concreto del progetto.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato