Università di Brescia, 755mila euro per sei progetti di ricerca
Fondazione Cariplo finanzia sei progetti di ricerca che coinvolgono l’Università degli Studi di Brescia per un totale di 1.451.625 euro, dei quali 754.950 destinati all’ateneo bresciano. I progetti di ricerca vanno dal tema dell’obesità al trattamento dei giovani con disturbi emotivi comuni, dal riciclo delle batterie nell’ambito della transizione ecologica alla trasformazione di rifiuti a base di materiali plastici fino all’uso problematico della tecnologia e dei media digitali durante l’infanzia.
L’Università degli Studi, da sempre impegnata nel miglioramento della produttività in ambito nazionale e internazionale, continua a scalare il ranking internazionale. E le medaglie conquistate sul campo anche della ricerca si traducono in progetti finanziati come quelli presentati ieri in rettorato. «I nostri progetti che hanno trovato accoglimento da parte di Fondazione Cariplo – ha esordito il rettore Francesco Castelli – affrontano tematiche trasversali alla prevenzione della salute e all’economia circolare oggi più che mai essenziali».
I temi
Ringraziando la precedente governance dell’Università, il prorettore alla ricerca Alessandro Padovani ha introdotto i sei responsabili dei progetti che potranno usufruire di 754.950 euro loro destinati. A cominciare dalla dottoressa Elisabetta Grillo, concentrata sullo studio del «Ruolo dell’adipochina Gremlin-1» nella transizione adipocita-miofibroblasto nell’obesità, teso a sviluppare nuovi apporti terapeutici. Il progetto «Prevenire insieme», sull’efficacia di strategie di intervento per la promozione di una dieta salutare e di attività fisica tra bambini e loro famiglie, è affidato alla dottoressa Barbara Badiani.
La prevalenza dell’obesità nell’età infantile e nell’adolescenza sta progressivamente aumentando negli ultimi anni il rischio di malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, diabete mellito di tipo 2 e aterosclerosi. Interventi di rete per la prevenzione, l’individuazione e il trattamento precoce dei giovani con disturbi emotivi comuni è la ricerca che porta la firma del professor Antonio Vita, preside della facoltà di Medicina. Ha l’obiettivo di promuovere interventi psicologici per giovani a rischio o che presentano quadri compatibili con i disturbi emotivi comuni.
La professoressa Elza Bontempi affronterà le tecnologie innovative basate sulle microonde applicate in ambito di economia circolare per il recupero delle batterie agli ioni di litio esauste. Del progetto di trasformazione di rifiuti plastici in elettrocatalizzatori, e recupero dei corrispondenti gas esausti, è responsabile la dottoressa Irene Vassalini mentre il dottor Giovanni Maria Abbiati analizzerà quanto l’utilizzo precoce di media digitali durante l’infanzia interagisca con esistenti disuguaglianze educative, di competenze e rischio di bocciature.
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