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Trasporti 4.0: bus, tir e treni faranno il pieno, ma di idrogeno

La tendenza: riservare ai mezzi pesanti motrici alimentate con sistemi di celle a combustibile
Uno dei Tir entrati in servizio in Svizzera
Uno dei Tir entrati in servizio in Svizzera
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Bus, tir e treni (laddove non esista una rete elettrica sulle linee) possono essere alimentati con idrogeno senza particolari problemi tecnici. La tendenza per il futuro - non troppo lontano - è più o meno già stata disegnata. Si dovrebbe quindi assistere ad uno sdoppiamento di sistemi di alimentazione: l’elettrico o elettrificato per le auto, l’idrogeno per gli altri mezzi. Intendiamoci, anche se possibile non saranno utilizzati motori a combustione di idrogeno, ma saranno mossi da energia elettrica prodotta da una cella a combustibile che, combinando idrogeno con l’ossigeno dell’aria, converte il gas appunto in elettricità e vapore acqueo. E non stiamo parlando di un futuro così lontano, poiché ciò di cui scriviamo in parte sta già accadendo.

La Hyundai Motor Company ha spedito a Ginevra le prime 10 unità di Hyundai XCIENT fuel cell, il primo camion pesante a idrogeno prodotto in serie nel mondo. Ne seguiranno altri 40 entro quest'anno. Il Tir è alimentato da un sistema a celle a combustibile a idrogeno da 190 kW con due pile a celle a combustibile da 95 kW. L’autonomia garantita dai serbatoi di idrogeno è di circa 400 chilometri, mentre il tempo di rifornimento oscilla fra gli 8 e i 20 minuti.

A Milano sono tre i bus alimentati ad idrogeno in fase di sperimentazione dove svolgono regolare servizio di linea. Una scelta più decisa sembra invece essere stata fatta in Alto Adige dove, da tempo, è in atto la prova di autobus a idrogeno per il trasporto pubblico, ma qui parrebbe con maggiore convinzione. Certo non siamo ai livelli della Germania dove nella Renania Settentrionale-Vestfalia sono stati ordinati altri 15 autobus a idrogeno che portano la flotta del trasporto pubblico green a ben 52 automezzi, la più grande flotta europea di autobus a celle a combustibile alimentati a idrogeno in Europa, la cui principale emissione nell’ambiente, ricordiamolo, è vapore acqueo.

L’annuncio è stato dato pochi giorni fa, ma è meglio ricordarlo perché si tratta di una novità importantissima e non soltanto a livello locale. I treni della linea Brescia-Iseo-Edolo oggi mossi da locomotori a gasolio saranno sostituiti da mezzi a idrogeno. Si comincia con i primi sei treni nel 2023 per completare l’operazione entro il 2025. Il progetto varato da Fnm comprende anche la costruzione degli impianti di produzione, stoccaggio e distribuzione dell’idrogeno. Almeno tre. Il primo sorgerà a Iseo fra l'anno prossimo e il 2023 nei pressi della stazione, nell’area deposito di Trenord, dove oggi si effettua il rifornimento dei treni diesel. Il progetto camuno-sebino si chiama «H2iseO». Il partner che fornirà i treni è la società Alstom (presente in sessanta Paesi, otto gli stabilimenti in Italia), pioniera nel settore. In Germania dal settembre 2018 circola un convoglio firmato Alstom, il primo alimentato a idrogeno nel mondo. Il costo? Circa 160 milioni di euro per il completamento del progetto.

Proprio per far fronte all’impegno, Fnm ha firmato un protollo d’intesa con Enel Green Power per studiare e individuare la migliore modalità di fornitura di idrogeno verde per la mobilità ferroviaria in Lombardia, nell’ambito del progetto «H2IseO», ovvero quello di cui abbiamo appena detto. L’accordo prevede la nascita di un gruppo di lavoro congiunto che avrà il compito di identificare e proporre le soluzioni più adatte allo scopo. Studiando in particolare le migliori forniture possibili per far fronte a questo innovativo impegno.

 

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