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Specialisti 4.0: la Sei cerca quindici tecnici per Sfida Italia

Base operativa a Flero nella struttura che vuole assistere le pmi nelle nuove tecnologie
Quartier generale. La sede a Flero di Sfida 4.0
Quartier generale. La sede a Flero di Sfida 4.0
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Uno dei temi più ricorrenti quando si parla di digitale, di industria 4.0, di nuove tecnologie in genere, è quello del lavoro, del lavoro che verrebbe messo a rischio dalla introduzione di queste nuove tecnologie, dei robot (detto per semplificare) che tolgono spazio all’uomo. C’è del vero in questo. Inevitabilmente, il nuovo soppianta il vecchio, diversamente saremmo ancora qui con le carrozze trainate dai cavalli. Però non bisogna neppur essere banali: un problema nascerà, potrà nascere. Ovviamente dobbiamo chiederci: quali lavori sono a rischio, quali sono i mestieri e le professioni che rischiano di pagare il pedaggio alle nuove tecnologie?

In linea di massima le nuove tecnologie altro non fanno che avvalorare una tendenza presente in tutte le società: i lavori più semplici, quelli con più manualità, più ripetitività, più rischiosità, quelli con maggiori disagi sono i più a rischio. E già oggi - da anni - è così. Noi, italiani e occidentali in genere, rifuggiamo da certi mestieri. E lì, inevitabilmente, arrivano altri: possono essere gli extracomunitari, saranno i robot. Esempio semplice ed immediato. Un mestiere non facile e disagevole è il mandriano, colui che accudisce alle mucche, che segue la stalla, che munge puntualmente due volte al giorno. Non c’è quasi più nessun italiano che lo voglia fare. E quindi, piano piano, prima sono arrivati gli indiani e - oggi - nelle stalle arriva il robot per la mungitura. È solo un esempio e sappiamo bene che non sempre l’automazione (o la digitalizzazione) presentano aspetti così netti.

Ma con le nuove tecnologie bisogna fare i conti. E quindi, per arrivare al dunque di questa lunga introduzione, serve gente che impari ed insegni le nuove tecnologie. E per ora, in attesa del possibile tsunami, qui c’è lavoro, qui le nuove tecnologie offrono opportunità. Il caso emblematico è quello della Sei Consulting che sta cercando 15 figure da inserire nella struttura che ha allestito a Flero, sulla Quinzanese, e che ha chiamato Sfida Italia 4.0. Sono poco meno di mille mq dove la Sei (che è una società di consulenza direzionale e strategica guidata da Ivan Losio) ha allestito una sorta di campus dove ha installato una serie di macchine e linee di lavorazione digitali con le quali punta a fare formazione, punta a fare da supporto all’innovazione e ai processi di trasformazione digitale delle Pmi in particolare. Tre + 12.

Per far questo ha bisogno di tecnici, di professionisti. In particolare, la Sei Consulting ricerca 3 figure competenti (fra i 35-45 anni), laurea tecnica o cultura equivalente, con esperienza alle spalle, conoscenza tematiche e strumenti di data analysis e business intelligence, cui affidare in completa automonia un team. E poi si cercano 12 figure junior (23-28 anni), laurea tecnica, conoscenza di tematiche e strumenti di miglioramento dei processi, passione per la tecnologia. Per tutti necessaria buona conoscenza dell’inglese e disponibilità a spostarsi in Italia ed eccezionalmente all’estero. Scrivete a selezione@sei-consulting.it e ...tanti auguri.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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