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Siete pronti a imparare una lingua senza doverla studiare?

La realtà virtuale e il mondo che ci aspetta: ieri era soprattutto videogiochi, ma domani si aprono nuovi scenari
La realtà virtuale avrà diverse applicazioni, anche in medicina - © www.anothereality.io
La realtà virtuale avrà diverse applicazioni, anche in medicina - © www.anothereality.io
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Siamo nel 2043 e due agenti investigativi devono portare a termine la loro missione: restituire a un'intelligenza artificiale chiamata Avery la sua memoria. Potrebbe suonare come una ritrita trama di un film di fantascienza. Invece la novità è che un agente del Virtual Bureau of Investigation può diventarlo chiunque.

A Futureland, l'evento di Talent Garden Milano a novembre 2018, i visitatori potevano provare la nuova Escape Room di realtà virtuale messa a punto da AnotheReality, studio specializzato nello sviluppo di software per l'interazione negli ambienti immersivi. Si chiama Lost Connection ed è stata realizzata grazie alla collaborazione di Ibm Cloud, che ha offerto il servizio Watson Visual Recognition.

 

 

Bastavano un visore e due joystick controller per accedere al mondo di Synthesis: una città futuristica e una piattaforma sospesa nell'universo colma di oggetti volanti da catturare e riposizionare. Un gioco, certo, ma non solo. Lost Connection è stata infatti creata per stimolare la capacità di interazione e di team building in un contesto aziendale.

Secondo le stime della Idc, nel 2017 il 30% dei ricavi per le tecnologie immersive era composto soprattutto da gaming, media e entertainment; ma da qui al 2021 l'incremento medio annuo del valore del comparto sarà del 98%, soprattutto grazie alle applicazioni aziendali. «Lo scopo dei sensori indossabili - ha spiegato a Futureland Tom Emrich, investitore partner della fondazione americana Super Ventures - è quello di permettere a un computer di acquisire i nostri sensi per consentirci di percepire le cose, a livello di udito ma anche di tatto». Pensate a quel che ne potrà ricavare il marketing.

Per Emrich, (è qualificato come una delle 30 persone al mondo più influenti nel campo di AR/VR), la progressiva assimilazione dell'AR porterà a due fenomeni principali. Il primo è che tutti potranno sapere tutto. Il secondo è che, di conseguenza, tutti disporranno di «superabilities», di capacità che oltrepassano le normali facoltà umane.

Per esempio, saremo in grado di parlare altre lingue senza doverle imparare per forza. «In Cina - ha detto ancora Emrich evocando un sistema che appare inquietante - esiste già un sistema che permette di valutare l'affidabilità dei suoi 1,3 miliardi di cittadini (il Social Credit System, ndr). In un futuro vicino sarà possibile disporre di mezzi capaci di mostrare agli altri l'aspetto fisico che desideriamo avere in quel momento». Gli stessi cartelli pubblicitari potranno cambiare a seconda della persona che si trovano davanti, interagendo con lei. Medici e infermieri saranno in grado di lavorare insieme pur trovandosi fisicamente in due posti diversi, e così anche gli imprenditori e i venditori con i clienti.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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