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Sicurezza sul lavoro, più sereni con il guanto Joy-Pad

Ideato da un'azienda di Borgosatollo, contiene un sensore che monitora i parametri vitali e dialoga con le macchine
Joy-Pad, il guanto munito di sensore che monitora i parametri vitali e dialoga con le macchine - © www.giornaledibrescia.it
Joy-Pad, il guanto munito di sensore che monitora i parametri vitali e dialoga con le macchine - © www.giornaledibrescia.it
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La sicurezza sul posto del lavoro è letteralmente tra le mani dell'operatore. Da un'idea della Pad International, società proprietaria del marchio Pad Gloves e parte di Antis Group dei fratelli Riccardo e Alessandro Paderno attivo nei servizi per la tutela del lavoratore sicurezza sul lavoro (l'agenzia di Borgosatollo è accreditata presso Regione Lombardia) è nato Joy-Pad.

Nello specifico si tratta di una soluzione indossabile per la difesa e il monitoraggio della salute dell'operatore, montata sui guanti Pad Gloves ma che, potenzialmente, potrebbe essere applicata a qualsiasi dispositivo di protezione individuale (Dpi).

Grazie a specifici sensori, il device si pone l'obiettivo sia di verificare, costantemente e in remoto, l'utilizzo dei guanti sia di regolarne le interazioni con le macchine. In pratica si tratta di un sistema «proattivo» che supera le problematiche di privacy di altri sistemi di controllo passivo. «Il nostro è un sistema che lavora in negativo perché non controlla dove va o cosa fa il lavoratore ma si attiva solo nel momento del bisogno, perché i valori vitali sono fuori norma o perché il dipendente cerca per esempio di accedere a un reparto o a una macchina senza essere in sicurezza», spiega Giancarlo Pesce, manager del settore ricerca e sviluppo.

Lo step successivo è quello del dialogo con le macchine, dal muletto che non si accende se il lavoratore che indossa Joy-Pad non ha le competenze per farlo, al tornello che non si apre se il dipendente manca delle scarpe infortunistiche o dell'elmetto. Joy-Pad ha un prezzo più che accessibile: 40 euro per addetto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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