«Siate come i pinguini: controcorrente senza paura di fallire»
Rivoluzionari come un pinguino. Quella che potrebbe sembrare una freddura è invece la sfida che Massimo Temporelli ha lanciato ai ragazzi dell’istituto tecnico Pascal Mazzolari di Manerbio, protagonisti della quinta tappa del progetto GdB Da Vinci 4.0.
«Gli scienziati che studiano questi animali hanno osservato come ogni anno alcuni esemplari si allontanino dalla colonia. Decidono di prendere strade diverse da quella classica che parte dal mare, dove si trova il cibo - racconta l’imprenditore cofondatore di The Fablab (per i più curiosi si trova un video su YouTube che descrive il fenomeno) -. È un evento che accade raramente, seppur con costanza. Questo singolo esemplare fa qualcosa che la natura ha previsto e, sebbene ora come ora lo porti a morte certa, incarna l’atteggiamento-base per la sopravvivenza della specie. In caso di un cambiamento climatico o di altri avvenimenti in grado di modificare lo status quo, infatti, sarà questo unico animale a sopravvivere proprio perché ha preso una strada diversa».
E se un pinguino può cambiare il destino dei suoi simili, lo stesso può accadere, ed è sempre successo, anche nel mondo degli uomini. «Ora più che mai c’è bisogno di andare controcorrente, c’è necessità di avere la follia del pinguino» conferma Paola Bonazzoli, dirigente scolastica dell’istituto della Bassa bresciana. «Sì, perché il Paese ha bisogno di voi - rincalza Temporelli durante l’ultimo appuntamento dell’iniziativa promossa dal Giornale di Brescia in collaborazione con Talent Garden -. Inoltre voi siete tecnici, i veri protagonisti del XXI secolo, coloro che usano le mani oltre che la mente per produrre e per creare».
In questo percorso rivoluzionario, che in quanto tale travolge sia il mondo produttivo che il sociale, l’errore è però dietro l’angolo. «Sia ben chiaro ragazzi, sbagliare non è un male, anzi costituisce il modo più efficace per crescere e migliorarsi. Nella Silicon Valley si dice che se non hai commesso un errore almeno una volta non sei nessuno - afferma il cofondatore di TheFablab, che sarà tra i giudici dell’hackathon del 7 maggio nella sede bresciana di Tag, la sfida che coinvolgerà gli studenti migliori di ogni tappa e chiuderà la rassegna -. Questa visione dovrebbe entrare anche nelle scuole, dove ancora si tende ad applicare una logica quasi taylorista-fordista, procedendo a punire o stigmatizzare chi sbaglia».
Altro stereotipo da superare è quello che nell’età vede un limite a tratti invalicabile. «A 17 anni siete appena entrati nella fase in cui le idee cominciano a sgorgare come acqua da una fonte. Non fatevi dire da nessuno che siete troppo piccoli per cambiare il mondo, visto che le più grandi innovazioni nascono dai giovani di 23 o 24 anni - osserva Temporelli -. Ciò che veramente fa la differenza non sono i soldi, non sono gli anni, bensì la passione».
Una passione simile a quella che nel 1903 «portò i fratelli Wright, due ingegneri statunitensi che vendevano biciclette, a creare il primo mezzo a motore in grado di volare con un essere umano a bordo - sottolinea il vicepresidente e cofondatore di Talent Garden Lorenzo Maternini -. Loro ci sono riusciti, mentre un professore universitario loro contemporaneo, finanziato dal Governo americano proprio per creare una macchina volante e alla ricerca di gloria personale, ha dovuto abbandonare il progetto perché anticipato. La passione è tutto ed è più grande di ogni altra cosa».
Per parafrasare un celebre motto del fondatore di Apple Steve Jobs, l’invito ai giovani è di essere sempre affamati e folli. Un po’ come quei pinguini che lasciano con coraggio la strada maestra.
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