Sensori e IoT di Ibm per monitorare i 1.943 ponti di Autostrade
L'esempio più innovativo del contributo che le nuove tecnologie possono offrire alle grandi infrastrutture lo abbiamo in casa: sono firmati, infatti, dal bresciano Gruppo Camozzi i due speciali robot che si occuperanno di pulire e monitorare le condizioni del ponte che a breve sostituirà il Ponte Morandi. Un monitoraggio che sarà rivolto in primo luogo alla sicurezza della mobilità proprio sui viadotti, sull'urgenza del quale - non bastasse il caso di Genova - il caso del ponte collassato sull'A6 è purtroppo indicativo.
Certo è rilevante che anche il principale concessionario autostradale, vale a dire Autostrade per l'Italia, abbia annunciato una soluzione innovativa che integra la nuova tecnologia di Ibm per il monitoraggio e la gestione delle infrastrutture. La soluzione, mai utilizzata prima d’ora in Italia, è stata progettata per supportare gli operatori nel controllare lo stato delle infrastrutture di rete, sia in tempo reale che durante l’intero ciclo di vita delle strutture. La nuova piattaforma digitale integrerà le attività di ispezione, monitoraggio strutturale e manutenzione per consentire la gestione continua di infrastrutture quali ponti, gallerie e strade.
Attraverso dispositivi mobili collegati al sistema, i tecnici che effettuano le ispezioni avranno a disposizione informazioni specifiche relative all’infrastruttura su cui stanno operando. Questo, insieme alla documentazione di progetto, rappresenterà un valido supporto tecnologico per supportare gli operatori a determinare se e quando è necessario effettuare la manutenzione.
Ad esempio, le attività ispettive non potranno essere concluse se non verranno eseguite tutte le azioni previste dalla check-list impostata nel software. I processi automatizzati del flusso di lavoro possono essere impostati per monitorare se le attività richieste sono state completate con successo. Inoltre, il processo di ispezione potrà essere finalizzato dall'operatore soltanto in seguito alle approvazioni di tutti i livelli di responsabilità richiesti. Tale work-flow consentirà agli operatori di gestire l'infrastruttura e le informazioni associate in modo condiviso e trasparente.
Il sistema metterà a disposizione modelli 3D delle infrastrutture monitorate, nonché immagini scattate dai tecnici ed elaborate dall’intelligenza artificiale, per classificare quali sezioni potrebbero richiedere manutenzione e suggerire le attività da svolgere con ulteriori controlli e verifiche da parte dell’operatore.
La piattaforma di monitoraggio dialogherà in tempo reale con i sensori installati sulle infrastrutture, il cui numero crescerà progressivamente. Questa tecnologia IoT (Internet of Things) consentirà di creare una banca dati digitale centralizzata contenente informazioni costantemente aggiornate su tutte le 4.300 opere (ponti, viadotti, cavalcavia e gallerie) facenti parte della rete gestita da ASPI.
Il nuovo sistema sarà avviato in Italia in via sperimentale entro la fine dell'anno e sarà inizialmente testato su tre viadotti: il Bisagno, sull'autostrada A12 in Liguria, il Romano e il Corvi, entrambi sull'autostrada A16 in Puglia. L'obiettivo è che la tecnologia venga implementata su tutte le 1.943 grandi strutture di rete entro la fine del 2020.
La seconda fase del progetto, il cui inizio è previsto a metà del 2020, è stata progettata per supportare le attività di manutenzione delle infrastrutture - dalla progettazione alla gara, dall’esecuzione dei lavori fino al collaudo – che confluiranno in un unico cruscotto, offrendo agli operatori una visione completamente integrata delle attività.
Il nuovo sistema di ASPI è stato progettato per dialogare fin da subito con la banca dati Ainop, l’interfaccia promossa dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per il monitoraggio dello stato di sicurezza di tutte le infrastrutture italiane. Nell'ambito di questa collaborazione, IBM - tra cui IBM Research - svilupperà la soluzione, secondo le indicazioni di Autostrade Tech, basandola su IBM Maximo Enterprise Asset Management e Maximo Asset Monitor.
«La nostra intenzione è dare vita a uno dei sistemi di monitoraggio e manutenzione delle infrastrutture più evoluti a livello nazionale ed europeo, attuando concretamente il principio di smart road stabilito dal MIT» ha dichiarato l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi. «Sfruttando le tecnologie più avanzate disponibili sul mercato, e investendo in ricerca tramite la nostra controllata Autostrade Tech – ha continuato - vogliamo realizzare una piattaforma che faccia dell’efficienza e della trasparenza i cardini su cui basare la sicurezza delle infrastrutture che gestiamo” ha concluso Tomasi.
«Tutti sappiamo - spiega Enrico Cereda, presidente e amministratore delegato di IBM Italia - quanto siano importanti le infrastrutture per la vita di ogni cittadino e per il sistema economico del Paese. IBM ha deciso di mettere a disposizione Ricerca, Capitale umano, Intelligenza Artificiale e Internet of Things per migliorare il modo in cui queste strutture vengono gestite». «Vogliamo supportare Autostrade per l’Italia - prosegue Cereda - nel migliorare i processi di manutenzione e gestione delle infrastrutture per aumentare la sicurezza e il senso di fiducia dei cittadini».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato