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Se parli male, pensi male: un concetto piccolo ma non banale

l pretesto è la timida alzata di sopracciglio di Mario Draghi mentre si rende conto che usiamo troppe parole inglesi
Scegliere le parole in modo corretto aiuta a capire e essere capiti
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In apparenza una cosa marginale, che nulla parrebbe avere a che fare con la tecnologia, la sostenibilità eccetera. Il pretesto è la timida alzata di sopracciglio che nei giorni scorsi Mario Draghi ebbe, con breve commento  annesso, quando si trovò a leggere una cosa che forse aveva scritto lui stesso, certamente che aveva letto prima di andare in video. Troppo inglese, ha detto il neo premier, possibile non ci sia una parola in italiano che dica che cosa sia lo smart working? Venendo da uno che sin qui ha vissuto nella finanza la cosa un po' sorprende un po' fa sorridere: cds, subprime, spread, credit default swap, futures, stock options e via andare stiamo navigando (e un po' siamo annegati) dentro questo mare di cose incomprensibili. E su questo mare, va detto, Draghi dominava. 

Ma adesso pare esserci un sussulto. Bene. E vale solo una citazione rapida il libro che Arjun Appadurai ha scritto qualche anno fa (Scommettere sulle parole, Raffaello Cortina Editore)  proprio sul tema, ovvero come un perfido e fantasmagorico effluvio di termini (quasi tutti di neoconio) abbiano potuto impossessarsi del mondo (in questo caso della finanza) quindi mascherare in molti casi vicende poco e nulla chiare alle spalle dei risparmiatori come, altra citazione più lieve, il magnifico film La grande truffa ha poi raccontato. 

Se parli male, pensi male. E così è, badate bene, anche per l'esempio che ha fatto alzare il sopracciglio (e forse non a caso) al premier. Che significa smart working? Che significa a fondo, intendo dire. Perché dopo una qualche settimana dove chi poteva o doveva fare, appunto, lo smart working, ovvero lavorare da casa, non è che facesse salti di gioia, non tutti perlomeno e forse una sola minoranza. Non si capisce bene cosa sia lavorare da casa, e se uno non ha lo spazio, e quanto si lavora, bisogna sempre essere connessi, e quando finisce la giornata. Domande senza risposta. Diciamo così: perlomeno una parola oscura, non chiara nel significato fino in fondo. Un po'  come quando, qualche anno fa, il ministro della Salute fu sostituito da quello al Welfare. A parte la figura dei provincialotti, cominciò al tempo la decadenza della Sanità pubblica. Un po' del mal di Covid è colpa del Welfare...

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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