GdB & Futura

Se l'Internet of Things serve a fare un pane (tipico) migliore

L'Università di Cagliari lancia un progetto per rendere più efficiente e sostenibile la produzione artigianale del pane carasau
I ricercatori dell'Università di Cagliari che stanno sviluppando il progetto del pane Carasau 4.0 - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
I ricercatori dell'Università di Cagliari che stanno sviluppando il progetto del pane Carasau 4.0 - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
AA

Rendere efficiente e sostenibile la produzione artigianale di pane carasau, sfruttando le nuove tecnologie informatiche ed elettroniche proprie dell'Industria 4.0: è l'obiettivo del progetto Iapc, acronimo che sta per «Ingegnerizzazione e automazione del processo di produzione tradizionale del pane carasau mediante l'utilizzo di tecnologie Iot», che coinvolge i ricercatori di quattro dipartimenti dell'Università di Cagliari.

Un progetto che - assieme ad altri, come quelli volti alla produzione di pasta e birra visti al recente Maker Faire di Roma - apre nuove prospettive, a livello più generale, per l'applicazione delle modalità produttive dell'industria 4.0 anche nell'ambito delle tipicità enogastronomiche locali e che si offre quale modello di sicuro interesse per lo sviluppo di nuove soluzioni nell'ambito del food.

L'idea alla base dell'iniziativa coordinata da Alessandro Fanti, del dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica, è integrare le innovazioni prodotte dalla comunità scientifica con le conoscenze e le competenze della realtà produttiva regionale senza perdere l'artigianalità del prodotto.

«Più nel dettaglio - spiega il professor Fanti, responsabile scientifico del progetto - puntiamo a riprogettare la produzione del pane carasau a partire dalla caratterizzazione chimica degli ingredienti sino ad arrivare al delicato processo di cottura, alle tecniche di confezionamento e alla gestione e stoccaggio in magazzino. Il progetto proporrà inoltre l'utilizzo di accurati modelli matematici e di metodologie di calcolo che consentiranno la riduzione del consumo di energia per unità di prodotto e dei costi associati. Non solo.

«Inserendo nei processi di produzione del pane carasau nuove tecniche di gestione e tecnologie dell'informazione e comunicazione (Ict) e Internet of Things (Iot), con particolare riguardo ai sistemi di tracciamento ottici e a radio frequenza - sottolinea il ricercatore - contiamo di ottenere una caratterizzazione più accurata della filiera produttiva dalle materie prime ai semilavorati, garantendo così una maggiore qualità del prodotto finale».

Il progetto ha una durata di 36 mesi ed è finanziato dal Mise sul Fondo per la crescita sostenibile «Agrifoof Pon I&C 2014-2020» con un importo di quasi 5 milioni, di cui oltre 2 milioni di pertinenza dell'Università di Cagliari.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato