Se il servizio è gratis il prodotto sei tu
Ma che accade nella Silicon Valley? Perché mai gli spazi di lavoro sono disegnati come appartamenti e gli appartamenti come spazi di lavoro? Perché non si parla fra colleghi ma, anche se si sta di fronte, si comunica solo per messaggi? Che fanno le startup? Accumulano dati, d’accordo. Per vendere di più, per sorvegliarci, d’accordo. Ma c’è altro?
Anna Wiener ha lavorato per cinque anni in Silicon Valley e ne ha tratto questo libro (La valle oscura, fresco di stampa, in Italia per Adelphi) dove si racconta, con tono anche molto divertito e divertente, quel che sta capitando (o è capitato) nella valle della corsa all’oro post-Duemila. Tutti col piccone a cercare dati e a venderli per far soldi. Loro l’avevano capito prima che i dati erano oro. Non che agli inizi lo sapessero. Facebook agli esordi altro non voleva essere che un bell’album di foto per universitari. Dopo è diventato altro, ovvero un gigantesco magazzino di dati - i nostri dati personali - e da lì ha preso a far miliardi.
E noi, italiani ed europei e la gran parte del mondo, solo dopo abbiamo capito quel che potevano significare i dati: soldi, ma per gli altri. E quindi oggi ci si barcamena fra il dire sì a Google, Facebook, Amazon & Co (e ai loro servizi) e il «roseghino» di sapere (ma lo sappiamo?) che ci stiamo un po’ vendendo, magari vorremmo dire no, ma diventa sempre più difficile. Anna Wiener non dà troppi giudizi di merito: quello è stato per anni il suo mondo. E oggi racconta quel mondo di fame e fantastiliardi. E ci ricorda - ancora una volta - che se una cosa è gratis vuol dire che il prodotto sei tu.
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