Scommessa sul futuro aumentano i laureati: qualcosa si muove
Sulla formazione si gioca una buona fetta del futuro dell’Italia. Non è certo un caso che il Piano nazionale di ripresa e resilienza varato dal Governo Draghi abbia appostato in tale ambito 31,9 miliardi di euro, una cifra elevata pensata per rilanciare il Paese partendo dal suo futuro. Si sta parlando di un ambito d’intervento tra i più delicati, dove i problemi sono tanti, dalla descolarizzazione alla fuga dei cervelli, dal basso numero di laureati alla mancanza di soldi per la ricerca.
Certo è che non tutto è grigio, tant’è che negli ultimi anni qualcosa si sta muovendo. Si prenda per esempio il dato relativo al numero di ragazzi laureati. Secondo l’Istat i neo laureati nel 2020 sono stati 311 mila con un trend di crescita sensibilmente migliore agli anni precedenti. Resta però il problema tutto italiano del divario che separa il nostro Paese dal resto della Ue. Bisogna però in questo ragionamento tenere conto anche del progressivo invecchiamento della popolazione italiana, che nei prossimi anni farà sentire enormemente il suo peso.
Parlare di istruzione, educazione, formazione significa perciò passare il Paese sotto i raggi X, per scovarne criticità, difetti e persino pregi, partendo dal futuro per creare... il futuro. Ovviamente i passaggi sono numerosi: vanno dall’offerta di prospettive per i giovani al ricambio generazionale. Difficile, ma non impossibile, i fondi ora ci sono.
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