RoBee, il primo robot umanoide che lavora nelle industrie
Alto 1,70 metri per 70 chili di peso, RoBee è il primo robot «umanoide» prodotto da Oversonic che opera nell'ambito del Polo Meccatronica di Rovereto (Trento). L'azienda brianzola, specializzata in tecnologia robotica avanzata, lo ha realizzato dopo due anni di ricerche, avvalendosi anche della collaborazione di ProM Facility, che ha stampato in 3D alcune componenti, come il collo e la «corazza» esterna.
RoBee, entro i primi mesi del 2022, dovrebbe raggiungere le certificazioni idonee per portarlo a supportare il lavoro delle persone in impianti industriali e strutture medico sanitarie. Sopratutto gli ospedali potrebbero beneficiare di un aiuto del genere in operazioni complesse, pericolose per l'uomo anche per il contatto diretto con pazienti affetti da patologie dalla trasmissibilità elevata, come il Covid-19.
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«Il layout umanoide serve proprio a questo - spiega Fabio Puglia, co-founder e presidente di Oversonic -, agevolare il rapporto quasi sociale tra l'uomo e la macchina. Attualmente le sue principali applicazioni sono nei settori industriale e medico-sanitario, ma le potenzialità sono molteplici. Il programma del nostro insediamento prevede, a tal proposito, un ampliamento del team: ricerchiamo in particolare ingegneri specializzati in ambito meccanico, elettronico e informatico».
Il robot ha braccia complete di dispositivi di presa, una mano e una pinza meccanica, con 40 giunti mobili che gli consentono di muovere le articolazioni ed eseguire azioni meccaniche.
Attività che può svolgere autonomamente: attraverso un sistema di telecamere e sensori con cui naviga agevolmente gli spazi, muovendosi su ruote omnidirezionali. Inoltre, è assistito dall'intelligenza artificiale e da un'interfaccia vocale, per riconoscere persone e oggetti, interagire vocalmente e adattare il suo comportamento, a seconda delle situazioni e degli interlocutori che incontra.
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