Rivoluzione al volante: quando la tecnologia 5G salirà a bordo
Siamo vicini, molto vicini alle reti di quinta generazione, ovvero la tecnologia 5G, che promettono connessioni rapide e altrettanto veloci trasferimenti di dati. Dobbiamo quindi aspettarci di avere un «passeggero» in più a bordo in grado di adattare in tempo reale l’automobile al nostro stile di guida o al contesto nel quale dobbiamo interagire durante gli spostamenti.
Un esempio riguarda la classica ricerca di un parcheggio libero in contesto urbano. Un sistema intelligente non sarà solo in grado di dirci dove si trovano le aree di sosta (questo avviene già), ma potrà andare oltre fornendoci dati sulla disponibilità di posti e, addirittura, prenotandoli. E questa è solo una parte della grande partita che le case automobilistiche sanno di dover giocare. La Tesla, del resto, ha aperto nuovi scenari prevedendo aggiornamenti costanti dei software di bordo (un po’ lenti oggi), scenari adesso condivisi dalla stragrande maggioranza dei marchi. Il problema resta solo nella velocità di connessione che non permette l’azione immediata.
Con la tecnologia 5G a bordo è anche possibile prevedere aggiornamenti temporanei in base a particolari condizioni atmosferiche. Se siamo gente di pianura e decidiamo di andare tra le nevi delle montagne, con temperature rigide, il sistema di bordo aggiornerà i parametri dell’auto che si adatterà al nuovo ambiente per consentirci una guida ancora più sicura, salvo riprendere i consueti parametri al nostro ritorno in pianura. I nuovi limiti. Se la velocità dell’auto dovrebbe essere sempre tarata in base ai limiti segnalati, la velocità di connessione no. Un esempio? Si calcola che con il completamento della rete 5G a 130 chilometri orari in autostrada la trasmissione sarà stabile e dieci volte più rapida.
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