Recupero del litio da batterie, a Expo Osaka il brevetto bresciano

brescia. Erano in undici, selezionati tra le menti più brillanti espresse dal nostro Paese negli ultimi anni. In comune hanno il merito di aver dato un contributo determinante nell’innovazione tecnologica di diversi ambiti di attività: per questo motivo il ministero delle Imprese e del made in Italy ha voluto che patrocinassero la mostra all’interno di Expo 2025 Osaka, dedicata appunto a «L’Italia dei brevetti. Innovazioni e invenzioni di successo».
Tra gli undici personaggi di spicco saliti sul palco del Padiglione Italia c’era anche la professoressa Elza Bontempi dell’Università degli studi di Brescia, che come gli altri dieci «colleghi» presenti in Giappone risulta tra i vincitori degli Intellectual property Awards. Un riconoscimento che la docente di Fondamenti chimici delle tecnologie all’ateneo cittadino si è guadagnata per il brevetto realizzato insieme al suo gruppo di lavoro nel recupero di litio da batterie esauste tramite microonde. «Mi creda - racconta Bontempi con la sua innata ed encomiabile umiltà -. È stato molto emozionante e un onore per me poter partecipare a questo evento così importante».
Esperta di riciclo ed ecomateriali, tra i «World’s Top 2% Scientists» dal 2021 al 2023, vincitrice di altri premi quali l’«Energy globe Award» nel 2020, Elza Bontempi è anche responsabile delle attività di sviluppo sostenibile del consorzio Instm e referente scientifico circolare per il Lombardy energy cleantech cluster.
Un profilo professionale di primo livello, quello della professoressa originaria di Bienno, che rafforza al meglio il messaggio lanciato da Osaka dal vice ministro del Mimit Valentino Valentini: «La mostra guarda al passato, ma non in senso celebrativo. Guarda invece al futuro perché stimola l’innovazione, motore del progresso globale».
L’iniziativa
«Entrare nel Padiglione Italia significa certamente vedere arte, ma anche invenzioni», ha sottolineato il Commissario generale per l’Italia all’Esposizione Universale, l’ambasciatore Mario Vattani, riferendosi tra l’altro alle opere di Leonardo da Vinci e alla fedele ricostruzione dello «Sva 9», un biplano che nel 1920 volò da Roma a Tokyo dal pilota Arturo Ferrarin e dall’automobilista Gino Cappannini. Sono tutti presenti al Padiglione Italia: «Sono gli elementi caratterizzanti del padiglione - ha aggiunto Vattani -, insieme alla parte sulle infrastrutture, sulla mobilità, sull’energia».
Oltre al vice ministro Valentini, all’appuntamento di venerdì hanno partecipato anche Maria Chiara di Guardo, vicepresidente di Netval; Ernesto Somma, responsabile dell’unità Gestione investimenti di Invitalia; Matteo Zoppas, presidente dell’Agenzia Ice e Federico Novembrini, responsabile di Knowledge Share (la piattaforma di Netval su cui sono stati selezionati su oltre 3mila gli undici brevetti presentati a Expo 2025).
Non a caso, il viceministro del Mimit, durante l’incontro, ha ringraziato Netval, «un faro di eccellenza nel panorama italiano dell’innovazione» e «un’associazione che svolge un lavoro fondamentale come ponte tra la ricerca pubblica e le imprese: oltre 161 università e 10 centri di ricerca pubblici, oltre l'80% dei ricercatori pubblici italiani». Valentini ha anche sottolineato l’importanza dei brevetti in Italia, con «oltre 10.148 domande di brevetto per invenzioni industriali» registrate nel Paese nel 2024, «in crescita del 7,4% rispetto all’anno precedente».
Il presidente dell’Ice Matteo Zoppas ha sottolineato l’impatto del know-how italiano sull'export. «Siamo cresciuti molto negli anni perché continuiamo a essere interessanti all’estero, perché non siamo solo Food, Moda e Arredamento, come alcuni dicono, ma siamo anche tecnologia», ha spiegato Zoppas. Ha osservato che la tecnologia è «meno visibile perché è più difficile promuoverla quando ci si muove nel B2B (Business-to-business) anziché nel B2C (Business-to-consumer)», sebbene l’Italia «sia forte anche in questo, ci distinguiamo anche sulle tematiche tecnologiche».
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