GdB & Futura

Quei cambiamenti che fanno bene a persone e cose

Cambiare alcune delle piccole abitudini quotidiane può contribuire, e di molto, alla salvaguardia dell’ambiente
A volte il cambiamento è a portata di mano
A volte il cambiamento è a portata di mano
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Cambiare alcune delle piccole abitudini quotidiane può contribuire, e di molto, alla salvaguardia dell’ambiente. La ricerca Bb-Clean, coordinata dalla Cattolica di Brescia, ne è la controprova.

Far coincidere la manutenzione del bosco con i caminetti tradizionali non è la soluzione migliore, ma conferire il legname ad un produttore locale di pellet, oppure ad una centrale a biomasse (a Temù c’è un esempio positivo e funzionante) non fa rinunciare al legame fra natura e vita in montagna, ma corregge abitudini che oggi sappiamo essere pericolose per la più grande ricchezza di cui disponiamo: l’ambiente.

È un poco come imparare a farsi la barba senza tenere sempre aperto il rubinetto per non sprecare acqua. Ma qui la partita è più complicata, anche se sappiamo che la conversione al pellet, ad esempio, è supportata da ecobonus, quindi è relativamente poco costosa. In questo momento a dir poco complesso siamo comunque testimoni e protagonisti di un cambiamento tecnologico ed ecoambientale senza precedenti. Non sappiamo esattamente dove ci porterà, non sappiamo se l’intelligenza artificiale migliorerà la qualità di vita o ci renderà schiavi, non sappiamo se la svolta ecologista sarà davvero tale.

Ciò che conosciamo è il cambiamento, a volte talmente rapido da essere fastidioso, ma la strada è tracciata e conviene percorrerla da protagonisti piuttosto che da passeggeri. E i primi segnali che davvero qualcosa si può fare sono evidenziati dai «soliti» sondaggi. Ad esempio, una ricerca realizzata da Swg rileva come il 56% degli italiani che mettono in pratica piccoli esempi di sostenibilità ne provi soddisfazione e appagamento. Meglio di così...

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