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Quanto vale il mercato italiano dell'Impresa 4.0?

A fornire un quadro è il rapporto Digital new normal dell’Osservatorio Industria 4.0 (Politecnico di Milano)
Impresa 4.0, nuove frontiere per la produzione - © www.giornaledibrescia.it
Impresa 4.0, nuove frontiere per la produzione - © www.giornaledibrescia.it
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Iot, cloud e analytics per la supply chain trainano il settore Industria 4.0 italiano. Nel 2019 il valore del mercato di tutte le tecnologie che afferiscono a questo grande contenitore è infatti salito del 22%, raggiungendo quota 3,9 miliardi di euro (era 3,2 miliardi l’anno scorso).

Oltre alle applicazioni precedentemente elencate un balzo in avanti si è avuto anche nel campo dell’intelligenza artificiale, con il 7% delle aziende nazionali che ha implementato soluzioni in tale ambito. Un trend incoraggiante ma che nel 2020, a causa principalmente dell’emergenza sanitaria, è destinato a subire un rallentamento.

Secondo il rapporto Digital new normal stilato dall’Osservatorio Industria 4.0 della School of management del Politecnico di Milano il 26,5% delle aziende deciderà di rimandare metà dei progetti di innovazione tecnologica precedentemente pianificati. «In questa nuova fase all’industria italiana spetta il compito di essere il motore della ripartenza, in un contesto in cui la trasformazione digitale diventa ancora più rilevante non solo per garantire i processi operativi, ma anche per dare nuova efficacia alle decisioni, accelerare la riconversione dei prodotti, monitorare e gestire i rischi - spiega Marco Taisch, responsabile scientifico dell’Osservatorio -. Le imprese che avevano investito in precedenza ne hanno tratto grande beneficio, ma questa è una occasione per tutte per compiere un passo avanti nel digitale. In questo senso è positivo l’impegno del Governo nel dare stabilità al piano Trasformazione 4.0».

E al di là delle incertezze nel panorama produttivo italiano continua a filtrare positività. A dirlo è lo stesso rapporto Digital new normal. Per le aziende però è fondamentale che non venga fermata la spinta propulsiva del cambiamento. Per tale motivo il 33% delle imprese auspica una riduzione delle imposte sui prossimi esercizi contabili così come una diminuzione del costo del lavoro. Il 31% chiede anche di rilanciare Super e Iper ammortamento per beni strumentali, preferito rispetto al credito d’imposta per ricerca e sviluppo (17%), agli incentivi per beni immateriali (18%) e a quelli per assunzione e formazione (8% e 11%). 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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