GdB & Futura

Quanto è smart la vostra azienda? Fatele un check-up!

Ecco la proposta (gratuita) di Becom-Csmt e Ibs per una prima analisi su interventi e agevolazioni
  • L'appuntamento «Quanto è smart la tua azienda?» nella sede del GdB
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Partire-partire-partire. D’accordo, ma per dove? E, prima ancora, da dove partire? Le nuove tecnologie, il digitale che cambia il mondo, i mercati che richiedono nuove prestazioni. Le grandi aziende forse ci pensano da sole, ma le piccole e le medio-grandi qualche apprensione in più ce l’hanno. E allora potrebbe essere un’idea quella lanciata nei giorni scorsi nella Sala Libretti del nostro giornale in occasione dell’incontro, promosso dalla Becom, nell’ambito dell’iniziativa GdB Industria 4.0, insieme agli altri due partner della serata, ovvero dal Csmt e da Ibs Consulting.

Il ragionamento, portato all’essenziale, è semplice: capire da dove partire non è semplice; sono più che comprensibili i timori e i dubbi delle imprese che avvertono certamente il pressing del mercato e «annusano» la necessità di avviarsi sul digitale, ma - e per l’appunto - i dubbi son molti. E allora la proposta delle tre aziende ricordate sopra è semplice: contattateci, fate riferimento a office@becomitalia.com, in tre faremo un sopralluogo, un audit gratuito, liberi poi di decidere.

L’assortimento delle tre aziende che si propongono non è male. Becom, infatti, è una società che fa comunicazione aziendale e si è specializzata nel definire percorsi di Bpm-Business Process Management; il Csmt-Centro servizi multisettoriale e tecnologico è emanazione di enti pubblici-associazioni di categoria-università ed ha una visione ampia sul che fare nelle aziende sul fronte dell’organizzazione e della tecnologia ed - infine - Ibs Consulting è una società che da decenni opera nella finanza agevolata per l’impresa e quindi può dire se e come un certo tipo di investimento possa o meno godere dell’agevolazione fiscale prevista nel cosiddetto piano Calenda.

Alfredo Rabaiotti della Becm ha portato un caso concreto, quello della Cropelli (stampi) di Palazzolo, una trentina di dipendenti, una bella storia alle spalle, una serie di problemi da risolvere. L’approccio - dice Rabaiotti - è stato semplice: partiamo dal problema che ritenete più urgente. E quindi, in tre mesi poco più, si è risolto un problema di comunicazione (cerco di sintetizzare) con la Bmw utilizzando una procedura Bpm. Sintetizzo, ripeto, ma alla fine Bmw ha fatto gli applausi ai Cropelli. Magari non sarà sempre così, ma merita ricordare il caso perchè dice la modalità dell’approccio: partiamo dalla cosa più pressante.

Noi - commenta Andrea Pasotti del Csmt - siamo facilitatori, conosciamo alcune tecniche e tecnologie e le applichiamo, ma è evidente che tocca alle aziende fare il primo passo che, sostanzialmente, significa cambiare mentalità, misurarsi di più con l’esterno, con il mercato, chiedersi «quanto valore devo dare al cliente?». Qualche fatica iniziale c’è, ma - fa un esempio Pasotti - è un po’ come il primo sfalcio del prato: il tosaerba spesso s’ingolfa e il lavoro è rallentato. Ma poi, se si è regolari nel taglio, il lavoro si dimezza e la soddisfazione è ampia».

Memo finale alle aziende di Graziano Agazzi di Ibs Consulting: «Siate smart anche nel cogliere le agevolazioni. Iperammortamento, Nuova Sabatini, i fondi regionali sostengono massicciamente il rinnovo delle macchine. Ma - attenzione - anche la formazione da quest’anno ha il suo bel recupero fiscale». Le aziende sono avvertite.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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