Prospecto porta l'algoritmo in cantina: ora servono aziende
Qualcuno avrà memoria del CLab, il Contamination Lab lanciato lo scorso anno dall’Università di Brescia e affidato alla passione della professoressa Giovanna Sansoni. Un’idea a suo modo intrigante: mettere insieme, sotto l’egida dell’università (e quindi con tempi, metodi, controlli, eccetera propri della didattica universitaria) alcuni gruppi di laureandi o neolaureati in discipline diverse per vedere se da questa «contaminazione» potevano nascere buone idee ma, e soprattutto, se da queste idee si poteva trarne un piano industriale. In breve: se da un’idea poteva nascere fatturato, se si poteva provare a mettere a terra il tutto: una scuola di idee e di imprenditorialità.
Il Covid ci ha messo del suo ma, complessivamente, i primi sei mesi del neonato CLab prima edizione hanno messo a frutto alcune idee, delle piantine che ora vanno fuori dalla serra per vedere se resisteranno ad aria e sole e quindi, sempre per farla breve, se nascerà fatturato. La piantina che è parsa più solida, e che quindi si è vista assegnare il primo premio nella competizione finale, è stata quella che oggi si chiama Prospecto e che sarà una società fatta da Simone Pasinetti (ricercatore a Ingegneria dell’Automazione), Davide Botturi (ingegnere meccanico, dottorando) e da Matteo Soprani, tecnologo dell’alimentazione Ph.D. in ingegneria dell’Informazione.
L’idea di fondo dei tre è questa: vedere se si riesce a far nascere un algoritmo che aiuti gli enologi nelle scelte che devono fare in vigna e, in particolare (per fare un esempio), quando è il giorno giusto per vendemmiare. O, per meglio dire: raccogliere dati e fare proiezioni affinchè chi sta in vigna sappia a che punto è la maturazione, avere una indicazione scientifica sul momento più opportuno per portare le uve in cantina. Fatte salve, ovviamente, le diverse "politiche" enologiche di ogni cantiniere. Per far questo, naturalmente, servono dati.
Il primo lavoro di Prospect è stato quello di fare una panoramica su quel che il mercato poteva già offrire, quindi si è passati ad esaminare le variabili di interesse, si sono appena definiti i modelli previsionali, adesso si è alla ricerca dell’acquisizione di dati, quindi si lavorerà alla calibrazione del supermodello e da maggio a fine anno si raccoglieranno dati in campo arrivando quindi alla validazione dei dati. Se tutto andrà come dovrebbe andare avremo la prima bozza dell’algoritmo.
L’ho fatta un po’ lunga perchè il percorso dice di come può nascere quella cosa strana che è l’algoritmo, ovvero una formula certificata su tantissime cose. Qui, come detto, si parla di vigneti ed uve. Ma la cosa potrà essere estesa anche alle produzioni in serra e/o anche alle malattie delle piante, ambito però già ben presidiato sul mercato. E quindi Prospecto si focalizza, per ora, sulla maturazione delle uve. Adesso siamo quindi alla fase che precede la raccolta vera e propria dei dati. Ovvero siamo nella fase dove bisogna raccogliere le adesioni delle aziende a partecipare al progetto.
E qui serve un appello forte. Vero è che c’è il Covid, ma si ha l’impressione che qui serva un supplemento di intelligenza. Va detto che i primi contatti con il Consorzio Franciacorta e della Valtenesi pare siano positivi, bisogna metterli a terra come si dice. La cosa potrebbe anche coinvolgere, perché no, aziende che fanno sensori, interessate ad entrare nella più ampia nicchia dell’agroalimentare o addirittura la cosa potrebbe coinvolgere qualche investitore interessato a mettere un tot sul progetto. Il tema centrale è quello della raccolta dei dati, fra gli altri: temperatura, umidità aria-terreno, meteo, immagini satellitari e poi sul frutto acidità e grado zuccherino. E quindi, al di là dei consorzi, se qualche azienda fosse disponibile al progetto scriva a prospecto.bs@gmail.com.
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