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Programma Life: il laboratorio europeo della sostenibilità

In Sala Libretti si è svolto il webinar per spiegare il progetto: dotazione finanziaria di 5,4 miliardi in 7 anni
L'economia circolare è uno dei cardini del programma settennale della Commissione europea - © www.giornaledibrescia.it
L'economia circolare è uno dei cardini del programma settennale della Commissione europea - © www.giornaledibrescia.it
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Energia pulita, economia circolare, in una parola sostenibilità ambientale. È il cardine del Programma europeo Life, nato nel 1992, stesso anno del trattato di Maastricht, che si pone l’obiettivo di finanziare progetti e soluzioni innovative che aumentino l’efficienza energetica specie dei settori energivori, del trasporto e delle abitazioni, ed anche incrementare lo sviluppo di tecnologie e materiali per l’autoproduzione e l’autoconsumo.

Obiettivi tanto più urgenti oggi, quando il dramma del conflitto ucraino ci ha fatto toccare con mano l’importanza dell’autosufficienza. Secondo lancio. In vista del secondo lancio del settennato 2021-2027 previsto il 17 maggio, si è svolto in sala Libretti del Gdb un webinar (qui è possibile accedere alla registrazione) proprio sul Programma Life, organizzato in collaborazione con Ibs Consulting rappresentata dal project manager Antonio Pepe.

Italia e Spagna sono le «prime della classe» per il maggiore interesse e uno dei più elevati gradi di successo di apllicazione dello strumento, che è stato dettagliato da Angelo Salsi e Claudia Guerrini di Cinea, l’agenzia della Commissione europea che si occupa in modo specifico di Life.

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«È stato ed è un laboratorio negli ultimi 30 anni di tutto quel che accade sul territorio, che misura conservazione e biodiversità, gestione dei rifiuti, qualità dell’aria e lotta al cambiamento climatico - ha detto Saldi -, nonché la capacità di noi europei di esprimere effettivamente progetti concreti. Nell’attuale fragile contesto, è un modo per mantenere viva quella parte del tessuto economico-sociale che crede veramente nel Green deal e vuole andare in tale direzione».

I mezzi non sono eclatanti: 5,4 miliardi di euro tra il 2021 e il 2027, eppure Life ha finanziato più di 5.000 progetti dal suo esordio e funziona «come catalizzatore» per le imprese e per gruppi di persone che coltivano un sogno: realizzare un nuovo prodotto, sviluppare una nuova tecnologia. I goal, spiega Guerrini, consistono nel «contribuire al passaggio verso un’economia sostenibile, circolare, efficiente, basata anche sull’uso di fonti rinnovabili, climaticamente neutra e resiliente».

Quattro i sottosettori: natura e biodiversità, economia circolare e qualità della vita, cambiamento climatico in termini di mitigazione e adattamento, transizione energetica pulita. Diverse le tipologie di attività finanziate, con sovvenzioni a fondo perduto per una determinata percentuale del bilancio totale del progetto, dai progetti «tradizionali» ai progetti integrati strategici su scala regionale, nazionale o transnazionale.

In Italia

Il programma ha cofinanziato finora in Italia 946 progetti (di cui la gran parte relativa ad ambiente, natura e biodiversità), circa il 17% del totale, riferisce Federico Benvenuti, referente per il Ministero della Transizione ecologica, e ne è destinataria una molteplicità di soggetti come università, istituti di ricerca, pmi e grandi aziende, parchi e aree marine.

C’è poi il ruolo di «Casa Lombardia» a Bruxelles. Folco Ciulli, in rappresentanza della Regione, testimonia il «fare sistema» delle realtà del territorio, citando quale esempio il progetto della sede lombarda della multinazionale L’Oréal con l’innovativo utilizzo di una tecnologia per purificare gli scarti di produzione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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