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Pipecare, monitorare le perdite d'acqua e riparare le reti idriche senza scavare

L'impresa innovativa di Milano ha stretto una partnership con A2A: durata dei lavori che può scendere da 8 mesi a due settimane
La riparazione con il sistema Tarl di Pipecare - © www.giornaledibrescia.it
La riparazione con il sistema Tarl di Pipecare - © www.giornaledibrescia.it
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Partiamo da un dato, impietoso. Lungo gli 8mila chilometri della rete degli acquedotti della provincia bresciana ogni anno va perso il 39,5% dell’acqua, meno del dato nazionale (41,4%) ma decisamente peggio della media lombardia (28,7%).

Lo certificano i dati Istat e lo conferma la volontà espressa da A2A nel corso della presentazione del suo bilancio territoriale il 27 luglio. «Non possiamo più permetterci perdite sulla rete» le parole pronunciate dall’amministratore delegato Renato Mazzoncini, che ha annunciato l'obiettivo della multiutility di ridurle a Brescia dell’8%, passando dall’attuale dispersione nel capoluogo del 28% a un futuro 20%. 

L'azienda

Una grossa mano in questo piano di efficientamento della rete idrica potrà arrivare da Piepecare, impresa innovativa con la quale A2A ha nell’aprile di quest’anno ha siglato un accordo strategico

«Operiamo con l'esclusiva e la proprietà intellettuale di Curapipe, impresa israeliana specializzata nel settore - racconta ceo e fondatore di Pipecare Nicola Ruggiero -. Dalla tecnologia noi siamo stati in grado di passare alla fase di ingegnerizzazione, mettendo a terrà il know how». L’attività dell’azienda con sede a Milano si sviluppa lungo due direttrici principali, la riparazione massiva delle tubature e il rilievo delle perdite lungo le reti. 

Le tecnologie

I sensori per il rilievo dei rumori delle perdite - © www.giornaledibrescia.it
I sensori per il rilievo dei rumori delle perdite - © www.giornaledibrescia.it

Sotto il primo punto di vista viene utilizzata la tecnologia Tarl (Trenchless Automated Leakage Repair) per la riparazione senza scavi di fuoriuscite multiple e distribuite. Gli interventi manutentivi sono in grado di arrivare fino agli allacci d’utente, «difficili da raggiungere e dove si concentrano le perdite maggiori».

Nel concreto per «tappare i buchi» viene immessa nella rete una resina, formata da acqua, composti organici e un mix di «segreti industriali», senza bisogno di scavi (no-dig) e quindi cantieri invasivi. «Tra l’identificazione della perdita e la riparazione passano di norma svariati mesi, fino a 9 in alcuni casi - spiega Ruggiero -. Noi garantiamo la chiusura dei lavori entro due settimane». E questa non si tratta di una stima bensì di un’analisi dei dati relativi ai lavori effettuati in tutta Italia.

Una trentina di clienti ha infatti già scelto Pipecare come partner (oltre ad A2A e Acque Bresciane figurano clienti quali Acea, Hera o Lario Reti holding) e anche Brescia ne sa qualcosa: nell’autunno 2020 il progetto «Aquarius» ha consentito un ammodernamento della rete acquedottistica e una consistente riduzione delle perdite di acqua in città anche attraverso il posizionamento di sensori. 

E qui si inserisce la seconda anima di Pipecare, quella del monitoraggio e del rilievo: «Il sistema Aqs-Sys è una soluzione basata su una rete di sensori acustici fissi, posti 150/200 metri l’uno dall'altro, che rilevano in continuo il rumore proveniente dalle condotte di qualunque dimensione e materiale - spiega l’amministratore - . Le perdite rilevate possono essere anche minime od occulte, grazie all’accuratezza del monitoraggio». Tutti questi dati vengono elaborati da un piattaforma che si basa su algoritmi di machine learning e inviati all’applicazione, su smartphone o tablet, del cliente».

Ancora una volta torna in campo A2A, che di sensori ne ha installati 500 lungo tutta la rete idrica cittadina. Perchè, non ci si stanca mai di dirlo, la tecnologia può essere un enorme alleato al servizio sia dei business, si legga risparmio di soldi e tempo per le riparazioni e i rilievi, sia dell’ambiente. E dal Pnrr può arrivare una forte spinta in questa direzione.

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