Pile ingeribili e pillole «smart», l’elettronica diventa edibile
Anita Loriana Ronchi
La ricerca tecnologica, esposta a Futura Expo da Valerio Galli, già in fase di studio avanzato

Alcuni dispositivi di elettronica edibile
AA
E se potessimo mangiare le batterie esauste? Provate ad immaginare un mondo in cui droni che consegnano il cibo possono essere consumati come dessert, oppure una pillola biodegradabile che riesce a monitorare la salute dall'interno. O, ancora, dei robot edibili che possono fornire nutrizione salvavita in caso di emergenza o facilitare la deglutizione in pazienti con disturbi neurologici.
No, non è l’ennesima invenzione dei patiti della fanta-tecnologia, ma una realtà che è già alle porte e che anticipa gli scenari dell'elettronica edibile.
A Futura
Si tratta di una tecnologia rivoluzionaria, che combina scienza alimentare e robotica, creando dispositivi che possono essere ingeriti, digeriti e smaltiti in totale sicurezza. A lanciare il tema a Futura Expo, durante la tavola rotonda organizzata da Women&Tech con la presidente Gianna Martinengo, è stato Valerio Galli, studente di dottorato in Fisica alPolitecnico di Milano & Iit-Istituto italiano di tecnologia, che ha illustrato «Elfo» e «Robofood», due progetti di elettronica commestibile attualmente allo studio, riguardanti in particolare batterie commestibili per applicazioni in campo medico e agrifood. L’«edible electronics» ha proprio lo scopo di realizzare dispositivi elettronici biodegradabili e assimilabili dal corpo umano.
«Stiamo lavorando – spiega Galli –, allo sfruttamento delle proprietà dell’elettronica per applicazioni in campo medico e agroalimentare e in futuro con una potenziale estensione anche in altri ambiti. Parliamo di pillole intelligenti che possono essere ingerite dall’uomo senza alcun pericolo per la salute, o di batterie composte da due molecole, vitamina B2 e quercetina, che grazie all’elettro-chimica permettono di ottenere una tensione di 0,65 volt, abbastanza bassa da non creare problemi al corpo umano». Sufficiente, però, per alimentare piccoli dispositivi elettronici, come led a bassa potenza.
Il prototipo di questa batteria commestibile e ricaricabile è già stato messo a punto e rappresenta la porta di accesso a nuove direzioni nell'elettronica commestibile, settore in rapida crescita e che potrà trovare applicazione, oltre al monitoraggio della salute e delle condizioni di conservazione degli alimenti, anche per fare un caso nei giocattoli per bambini, specie quelle tipologie più ad alto rischio di ingestione.

Valerio Galli a Futura Expo - © www.giornaledibrescia.it
«Elfo»
L’Istituto italiano di tecnologia è un centro di ricerca scientifica finanziato dallo Stato, dedicato allo sviluppo tecnologico per sostenere la ricerca di base e applicata nonché favorire la crescita economica nazionale. Il progetto «Elfo» è stato implementato dal 2020, per la creazione di una piattaforma tecnologica che permetta di introdurre sensori all’interno di oggetti e materiali commestibili. Dopo due anni di studi, è stato realizzato il primo prototipo di sensore auto-alimentato e del tutto edibile, in grado di segnalare per esempio se un cibo si scongela per un errore imprevisto o se si verifica qualche intoppo nella filiera di produzione.
«Robofood»
Un ulteriore passo avanti è stato compiuto recentemente, con la realizzazione della prima batteria ricaricabile commestibile, utile per la diagnosi e il trattamento di parecchi disturbi del tratto gastrointestinale.
Il progetto «Robofood», con durata quadriennale (si concluderà quest’anno) ha come obiettivo l’individuazione degli ingredienti commestibili che possono essere utilizzati per realizzare componenti da assemblare in robot «da mangiare». La batteria è appunto concepita come uno di questi potenziali componenti dei robot edibili, che potranno avere sviluppi oggi impensabili nel prossimo futuro.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Condividi l'articolo
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@Tecnologia & Ambiente
Il futuro è già qui: tutto quello che c’è da sapere su Tecnologia e Ambiente.