Omb Saleri sale a bordo di Blue Condor, il primo volo a idrogeno di Airbus

Sopra una mensola a lato della sua scrivania, Paride Saleri conserva ben ordinate diverse annate della stessa rivista. «Leggo Le Scienze da parecchi anni - non nasconde l’imprenditore - e come ho già ammesso ad alcuni miei collaboratori: se andremo nello Spazio sarà grazie anche agli spunti che mi hanno dato queste letture».
La Omb Saleri non è ancora andata in orbita, ci arriverà presto. Alcune settimane fa, tuttavia, la società di via Rose di sotto che produce valvole è salita a bordo del Blue Condor, il primo volo alimentato a idrogeno di Airbus, effettuato nel Nevada. L’azienda bresciana, in sostanza, è stata coinvolta dal colosso francese nell’ambito dell’importante progetto volto appunto alla realizzazione di aeroplani alimentati esclusivamente con l’elemento chimico più leggero in natura. «L’idrogeno - conviene Saleri - è un combustibile che agevolerà la transizione energetica e a mio parere rappresenterà un’opportunità per quelle aziende dell’automotive che temono il passaggio dal motore endotermico a quello elettrico».
Il punto
L’attività della Omb Saleri si fonda su tre «business unit»: quella storica nell’ambito dell’idrosanitaria, quella dedicata alla gestione del gas per autotrazione (che corrisponde al 40% dei ricavi) e, infine, quella specializzata nell’utilizzo dell’idrogeno (che oggi vale almeno il 30% del fatturato, stimato intorno ai 65 milioni di euro nel 2023).
«Nel mercato dell’idrogeno operiamo ormai da fornitori di riferimento globali», continua il bresciano. Le valvole della Omb Saleri sono montate sui treni a idrogeno tedeschi («Nonostante le costanti fake news in circolazione, la Germania non ha mai sospeso gli investimenti sui treni a idrogeno» rimarca l’imprenditore); sono state adottate dalla Bmw per la iX5 hydrogen (l’avveniristico suv della casa automobilistica di Monaco); a inizio anno sono state utilizzate da un pick up alimentato con l’H2 durante il Rally Dakar. «Siamo ancora piccoli, ma "sguizzanti" e flessibili - riconosce Paride Saleri, che comunque vanta come socio al 30% il fondo Dea Capital -. Ciò ci consente di concentrarci su quei prodotti che registrano una forte crescita di mercato».
La tecnologia
Va anche detto che la realizzazione delle valvole per l’idrogeno con il marchio Omb ha contemplano una conoscenza tecnica di alto livello e per dirla con le parole di Saleri: «Hanno costretto la nostra azienda a compiere un notevole balzo tecnologico». Uno sforzo però che è stato riconosciuto dal mercato. «In pochi riescono ad entrare nel mercato dell’aviazione - spiega il Ceo - perché richiede particolari certificazioni che si ottengono solo se garantisci un’altissima qualità del tuo prodotto». La dotazione di infrastrutture di laboratorio e il reparto Ricerca e sviluppo dell’azienda bresciana, dove operano una trentina di ingegneri, sono la culla di tutti i prodotti per l’idrogeno della Omb Saleri e oggi sono considerati un «tesoretto» che richiama in via Rose diversi operatori «e li rassicura sulla nostra affidabilità», chiude Paride Saleri.
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