Officina Liberty, la bottega rinascimentale della sostenibilità
In una bottega rinascimentale la trasmissione del sapere avveniva secondo un modello semplice: il maestro, che possedeva conoscenze e tecniche, insegnava agli allievi. Questi a loro volta, una volta intrapresa una carriera individuale, aprivano la propria bottega, trasformandosi da studenti a insegnati.
Ora, a 500 anni di distanza, tra le mura rosse dell’Officina Liberty di Gardone Valtrompia, Csmt e i suoi partner vogliono riproporre tale metodo, ovviamente in ottica 4.0. «Dobbiamo rispondere a due bisogni del tessuto produttivo - spiega l’amministratore delegato di Csmt Riccardo Trichilo -, cioè la necessità di dominare le tecnologie abilitanti e il reperimento di personale qualificato e formato. Nell’Italia del boom economico questo accadeva quasi in modo naturale, con i senior, che possedevano la conoscenza tecnologica, che insegnavano ai junior».
Ma ora che dal tornio e dalla fresa si è passati all’additive manufacturing e al cloud tutto è rimesso in discussione. Data la loro recente introduzione non ci sono ancora esperti di queste tecnologie nelle nostre aziende, «nemmeno in quelle più strutturate» rimarca Trichilo. E per colmare questo gap nascono le Botteghe dell’innovazione sostenibile di Officina Liberty.
Progetto nato per volontà di Comune di Gardone Valtrompia, Confindustria Brescia, InnexHub, Università di Brescia, con il patrocinio di Camera di Commercio, Associazione Artigiani, Provincia e Conarmi-Consorzio Armaioli, Officina Liberty dal 2019 è affidata a Csmt. E ora ha cerchiato in rosso sul calendario la data del 22 giugno, solamente la prima di un percorso che si snoderà in più tappe. Durante la giornata verranno organizzati cinque smartlab, workshop pratici dove i 40 partecipanti potranno sperimentare, fermandosi per 45 minuti in ciascuna postazione, l’utilizzo di alcune tecnologie.
I laboratori
In primis vale la pena sottolineare come tutti i «maestri» siano partner di Csmt. Dega e Grazioli mostrerà come la stampa 3D possa far reagire tempestivamente in caso di guasto macchina. La Statale porterà invece due tecnologie: telecamere iperspettrali per il riconoscimento dei materiali e un sistema di controllo per la regolazione automatica del flusso dei fluidi. Neavisio mostrerà le potenzialità delle realtà virtuale. Infine Codice Plastico spiegherà come progettare un software.
Le sessioni pratiche saranno precedute e concluse da due sessioni plenarie, perchè oltre alla tecnica gli operatori del futuro, soprattutto con posizioni manageriali, dovranno possedere la cultura dell’innovazione. «Attraverso gli strumenti della bussola della sostenibilità, del life cycle assessment, il calcolo del carbon footprint e lo sviluppo prodotto possiamo unire tecnica ed etica - conclude l’ad -. La sostenibilità è infatti il fine dell’azienda, una sostenibilità ambientale, sociale ed economica».
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