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Non ci sono più i saldatori «di una volta»: volete imparare?

Si tratta di un mestiere in via d’estinzione Ceselin: «La nostra idea accelera la formazione»
Le postazioni del simulatore per saldatura installate presso la sede Aqm di Provaglio - © www.giornaledibrescia.it
Le postazioni del simulatore per saldatura installate presso la sede Aqm di Provaglio - © www.giornaledibrescia.it
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È una risposta ad esigenze ormai non più rinviabili da parte delle aziende, ma è anche, in qualche modo, la difesa di una storia. Un salto in avanti che si lega a forti radici. La saldatura, il mestiere del saldatore. Nel 1982, quando Aqm nacque, trovò sede in Atb. E la ragione prima di quella nascita stava, appunto, nel mantenere e accrescere le competenze che, in materia di saldatura, l’Atb (oggi Atb Riva Calzoni) aveva.

Sembra preistoria e capisco che il tema non appaia particolarmente sexy. Ma se parlate con molte aziende, si capisce che il problema c’è. Non ci sono più saldatori. E non aggiungono «come quelli di una volta». Semplicemente e tourt court: non si trovano più saldatori. In Aqm ne stimano una mancanza di un 300 per le aziende bresciane. Situazione certo curiosa: non si trova lavoro non si trovano saldatori. Un corto circuito.

C’è la percezione che sia un lavoro a basso valore quando è vero il contrario visto che i saldatori sono sempre stati una sorta di truppe scelte dentro le fabbriche (con retribuzione conseguente). Poi c’è stato il giro delle generazioni, la globalizzazione, la crisi: i bravi saldatori di un tempo sono andati in pensione (o ci sono vicini), c’è stato un massiccio arrivo di saldatori soprattutto dall’Est, ma anche dal Pakistan.

Ma non bastano e, soprattutto, serve nuova professionalità. Non è facile né breve formare un saldatore. Il digitale in qualche modo aiuta. E Aqm ha installato da qualche settimana due simulatori di saldatura, «un acceleratore di formazione» come precisa Gabriele Ceselin, direttore di Aqm. Il simulatore serve in prima battuta a «verificare se ci sono le precondizioni» per fare il mestiere.

In primo luogo: concentrazione e polso fermo. Da questo punto di vista, sembra che i pakistani siano più predisposti di altri. Poi c’è ovviamente il tema della formazione vera. Imparare sul simulatore significa fare prove senza bruciare nulla, significa imparare tecniche nuove senza consumare alcunchè, significa fare pratica come se... si stesse sul pezzo, ma senza rovinare nulla. E in questo modo - commenta Ceselin - si impara il mestiere, si capiscono le diversità dei materiali, il problema della tensione elettrica, il metallo d’apporto. Non solo: quando sei al simulatore hai l’indicazione dei parametri (la velocità di avanzamento, l’angolazione di saldatura, la distanza dal bagno di fusione). Eccetera eccetera.

«Il saldatore è un po’ come il cuoco. E in saldatura la ricetta è il processo, è il mettere insieme in maniera idonea ed appropriata le molte opzioni e variabili che un saldatore si trova davanti. Per questo saldare in maniera qualificata non è facile e serve preparazione. Esattamente - dice Ceselin - come chi sta in cucina: ci sono i cuochi e ci sono gli chef. Sempre di zuppa si tratta, ma c’è zuppa e zuppa...».

Il problema è che il mestiere del saldatore ha meno appeal dello chef. Servirebbe una sorta di Masterchef della saldatura per far rinascere antiche passioni. Nell’attesa, come detto, ci si affida alla tecnologia 4.0, alla realtà virtuale, al simulatore, appunto. Aqm, come detto, ne ha installati due che servono per fare pre-pratica in sede, ma che alla bisogna vengono portati anche in aziende o studi professionali.

Spesso non riflettiamo circa il fatto che il mondo per la gran parte sta insieme grazie alla saldatura. Pezzi d’aerei, di navi, di auto, di camion, di ponti, di edifici. «La saldatura tiene insieme il 10% del Pil mondiale», dice il direttore di Aqm. Tante cose a titolo diverso son fatte di acciaio e dintorni. Ora, si dà il caso che più di uno studio di progettazione abbia necessità di capire meglio e in che misura può spingersi a progettare alcune cose. Perché poi capita che il disegno sia «bello ma impossibile» perché - per l’appunto - saldare come dio comanda in alcune situazioni non è possibile. Se invece sottoponete prima ad un simulatore di saldatura le possibili parti a rischio ecco che il progetto stesso potrebbe diventare possibile. la meraviglia del simulatore...

 

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