Nel granturco di San Giorgio è spuntata LoRaWan-ResIot
Mai sentito parlarne prima. Possibile quindi qualche scivolata. Un "avviso ai naviganti", un segnale di qualcosa di nuovo che si affaccia sul mercato e che la Regione Lombardia ha premiato. Parliamo di una tecnologia che trasmette segnali via radio su frequenze libere per far dialogare dispositivi anche a lunga distanza, ovvero fino a 15 chilometri se il campo è aperto.
San Giorgio di Rovato, frazione già piccola di suo, oggi sommersa dal granturco. In una villetta risistemata ad uffici, trovano sede la Ubl Software di Roberto Migliorati (nata nel 2014, 300 mila euro di fatturato) e la ResIot, società che lo stesso Migliorati ha fatto con Steven Raimondi. E dunque qui, in mezzo al formentone ma con antenne attente sul mondo, Migliorati e Raimondi da qualche anno stanno lavorando alle applicazione di questa tecnologia, meglio di questo protocollo che regola come si possano trasmettere segnali radio.
La tecnologia-protocollo si chiama LoRaWan. È un po’ come per i telecomandi del nostro cancello, con la differenza che qui si arriva a lunghe distanze e si possono dare segnali e impulsi e raccogliere dati ed elaborarli per centinaia, migliaia di cose. Già oggi naturalmente, ed è la norma, si possono gestire questi dispositivi usando schede Gsm 3G-4G-4,5G. Ma le schede costano. Con LoRaWan no, non si paga niente.
Ma aspettate a gioire. Prima bisogna installare delle antennine (i gateway) che sono una sorta di terminali diffusi che raccolgono gli ordini che arrivano dal centro. Costano, «ma poco», giura Migliorati. Un vantaggio indubbiamente l’hanno: per installarne bastano due fischer, niente scavi.
A2A-BresciaMobilità ne hanno installate 280 di queste antennine con le quali danno annunci sulle paline, comunicazioni, raccolgono dati grazie al software della ResIot che autentica, gestisce e automatizza i dati ricevuti. Per le applicazioni c’è solo l’imbarazzo della fantasia: monitorare ambienti ed ambiente, controllare accessi, misurare il traffico: dipende da quel che si vuol fare e dai sensori che si installano. È un bel campo nuovo per chi ha fantasia applicativa. Il tutto con un’antennina delegata ad una fetta di territorio. Il prodotto perfetto per la smart city.
In Liguria, dice sempre Migliorati, stanno facendo accordi con un consorzio irriguo per aprire e chiudere le saracinesche; in Sudafrica e Emirati Arabi il software di San Giorgio regola i consumi dell’acqua. Insomma: si stanno facendo i primi passi per la commercializzazione. Serve qualche capitale aggiuntivo e infatti in questi giorni si sta presentando a Milano il prodotto per raccogliere 500-600 mila euro a sostegno del marketing. Per le aziende - suggeriscono da San Giorgio - ResIot-LoRaWan potrebbe costituire una sorta di rete propria: ogni lampadina (si fa per dire) collegata via radio per regolarne l’intensità. Ripeto: mai sentito parlarne sin d’ora. Ma qualche approfondimento la cosa lo merita.
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