Mercato immobiliare, Dvision scommette sui big data
Le difficoltà del settore immobiliare si superano con i big data. Questa l’idea alla basa di Dvision, startup bresciana fondata nel 2016 proprio per affrontare le criticità del settore edilizio.
«Sul territorio italiano è infatti presente un enorme numero di cantieri inconclusi e invenduti, che generano insicurezza e degrado - spiega Nicola Ghislanzoni, amministratore della società -. La crisi ha messo in ginocchio l’intera filiera di artigiani nell’indotto dell’edilizia e ha generato grosse difficoltà a migliaia di famiglie travolte dallo scoppio della bolla speculativa. In uno scenario in cui il legislatore sta sempre più intervenendo, a vari livelli, per disincentivare il consumo di suolo, Dvision si è focalizzata sui patrimoni distressed (fallimenti, incagli, esecuzioni), trovando una innovativa chiave di lettura nell’integrazione tra big data analytics, real estate e comunicazione».
Nello specifico la startup con sede in via Rieti a Brescia ha sviluppato due piattaforme software «per operare con elevata automazione sui fronti della ricerca dei patrimoni distressed potenzialmente interessanti e della proposizione al mercato - sottolinea Marco Poli responsabile Team sviluppo progetti -. In particolare, tramite l'analisi dei big data, offre alla finanza gli strumenti predittivi per valutare il potenziale di un’operazione immobiliare e ai costruttori gli strumenti di marketing per intercettare il giusto target ed accelerare la re-immissione sul mercato dei beni rigenerati».
Una formula che beneficia del know-how acquisito dall’agenzia bresciana di comunicazione akòmi, di cui Dvision è spinoff. «L’esperienza costruita negli anni nell’uso di strumenti di sentiment analysis - spiega Giordano Apostoli, amministratore di akòmi - è stata applicata sui singoli progetti immobiliari, per valutare, ad esempio, la reputazione del territorio in cui è collocato un immobile di potenziale interesse e individuare l’esistenza di criticità che possano rallentare la commercializzazione».
In meno di tre anni questa metodologia ha permesso di avviare e concludere otto cantieri nel Nord Italia. Un successo confermato anche dal secondo posto ottenuto pochi giorni fa alla finale di Cambiamenti, il contest ideato dalla Cna nazionale per valorizzare le migliorI startup del Paese.
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