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Magliette «intelligenti» per seguire da casa i pazienti

La Poliambulanza con la Cattolica presenta il progetto Data4Life per gli ammalati più deboli
Una delle magliette di L.i.f.e. Italia con sensori concepite per raccogliere dati diagnostici - Foto tratta dal sito www.x10y.com
Una delle magliette di L.i.f.e. Italia con sensori concepite per raccogliere dati diagnostici - Foto tratta dal sito www.x10y.com
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Nasce dalla collaborazione tra l'istituto ospedaliero Fondazione Poliambulanza di Brescia, il Dipartimento di Matematica e Fisica «Niccolò Tartaglia» dell'Università Cattolica, il Dipartimento di Scienze Fisiche Informatiche e Matematiche dell'Università di Modena e Reggio Emilia, e la start-up innovativa L.I.F.E. Italia, il progetto «Machine learning for early diagnosis and best therapy prediction in COVID-19 vulnerable patients - DATA4LIFE».

«Lucida, appropriata, tempestiva la misura dell'assessorato di Fabrizio Sala che ha visto una straordinaria risposta del territorio con più di 160 progetti e circa 500 imprese e centri di ricerca coinvolti. Indispensabile però una maggiore dotazione finanziaria senza la quale 9 progetti su 10 rischiano di non avere copertura finanziaria, progetti immediatamente esecutivi in 180 giorni», commenta Alberto Bertolotti, ceo di IBS Consulting che ha assistito Fondazione Poliambulanza. Il progetto è stato presentato sulla linea di intervento ideata per contrastare l'emergenza Coronavirus e altre emergenze virali del futuro, con la quale Regione Lombardia ha messo a disposizione 4 milioni. Esso si propone di proteggere le persone fragili over-50 e gli anziani, categorie estremamente vulnerabili al contagio del Covid 19 e per le quali il rischio di complicanze è maggiore.

Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, i partner del progetto DATA4LIFE intendono sviluppare un software in grado di prevedere lo stato futuro del paziente e suggerire il trattamento personalizzato più appropriato per i nuovi pazienti fragili over-50 ricoverati con Covid 19. Il software si avvarrà di modelli di Machine Learning, integrati con i dati rilevati dai dispositivi indossabili, forniti alle persone più vulnerabili al contagio e i dati registrati nelle cartelle cliniche digitali della Poliambulanza durante il ricovero.

L'utilizzo dei dispositivi indossabili, vere e proprie magliette, prodotti dall'azienda L.I.F.E. Italia, consentirà il monitoraggio continuo delle condizioni di salute dei pazienti una volta dimessi dal reparto ospedaliero e di ridurre i tempi di degenza del paziente fragile in ospedale. Questo monitoraggio a distanza permetterà a Fondazione Poliambulanza di sperimentare l'esperienza di «ospedale allargato», coniugando la possibilità per il paziente di trascorrere la convalescenza in casa propria, circondato dall'affetto dei propri cari e con un maggior agio psicologico, e la maggiore efficienza per l'ospedale in termini di operatività.

Nello scenario emergenziale Covid 19, Fondazione Poliambulanza è stata (ed è) in prima linea nell'assistenza ai malati che hanno contratto questo virus e che ha visto nel bresciano unodegli epicentri nazionali. Dall'inizio dell'emergenza - come noto - l'ospedale si è trasformato; la struttura è stata riconvertita nella sua interezza. Nel periodo dal 20 febbraio al 30 aprile ha trattato 2.105 pazienti Covid-19, di cui 182 in Terapia Intensiva, con un picco di 427 pazienti Covid-19 presenti simultaneamente in struttura il 20 e 21 marzo. Più medicina personalizzata. Per il vicepresidente di Regione Lombardia e assessore alla Ricerca, Fabrizio Sala, «la Regione sta puntando molto sulla medicina personalizzata. Con nuovi strumenti di diagnosi, analisi, registrazione e conservazione delle informazioni e la formazione di nuove equipe, la Lombardia sarà sempre più in grado di fornire cure ad hoc ad un costo inferiore».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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