L'Istituto superiore di Sanità lancia l'app per tracciare le zanzare
Fastidiose, aggressive, in alcuni rari casi anche pericolose per la salute e la vita stessa (si pensi ai casi di West Nile) delle persone e degli animali.
Le zanzare sono un elemento quotidiano delle estati italiane e, per tenere sotto controllo la loro diffusione, l'Istituto superiore di Sanità ha voluto sfruttare le potenzialità della tecnologia digitale. Nasce in questo contesto l’app Mosquito Alert, annunciata dall’Iss sul proprio account Twitter. L’app serve per «monitorare le zanzare e i patogeni che possono trasmettere, come il virus West Nile, ed è importante per la salute pubblica e per la sanità animale».
🪰#WESTNILE A ALTRI VIRUS: CON #MOSQUITOALERT PUOI TRACCIARE LE #ZANZARE
— Istituto Superiore di Sanità (@istsupsan) September 12, 2022
Supporta anche tu la ricerca con tre semplici gesti:
📲scarica la app
📸scatta una foto di zanzare, siti riproduttivi,
punture ricevute
🔄condividi
🔎Saperne di più👇https://t.co/9REpPVAlKG pic.twitter.com/s4QTfALyxU
Il progetto di scienza partecipata è coordinato dal Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell'Università La Sapienza a cui partecipano l'Istituto Superiore di Sanità, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, il Museo delle Scienze di Trento e l'Università di Bologna. Basta avere uno smartphone, scaricare l'app gratuita Mosquito Alert e inviare ai ricercatori foto di zanzare e di possibili siti riproduttivi dell'insetto (per esempio i tombini), ma anche segnalazioni delle punture ricevute.
Il tracciamento sarà indirizzato a tutte le specie di zanzara, anche alla cosiddetta zanzara comune o zanzara notturna (Culex pipiens), responsabile della trasmissione del virus West Nile in Italia.
West Nile
Dalla sua prima segnalazione nel 1937 in Uganda, nell'omonimo distretto, il virus West Nile è ormai presente in Medio Oriente, Nord America, Asia Occidentale ed Europa, dove è comparso nel 1958 e in Italia dal 2008. Dall'inizio di giugno al 30 agosto 2022, ricorda l'Iss, nel nostro Paese sono 386 i casi umani di infezione confermata, con 22 decessi; il primo caso è stato in Veneto e prevalgono le segnalazioni al nord, ma se ne registrano anche più a sud come in Toscana ed Emilia-Romagna, nonché in Sardegna.
E tra tutte le infezioni umane West Nile segnalate allo European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) dai paesi dell'Unione europea e dello Spazio economico europeo, dall'inizio della stagione di trasmissione al 31 agosto 2022, la maggior parte arriva proprio dall'Italia.
@Tecnologia & Ambiente
Il futuro è già qui: tutto quello che c’è da sapere su Tecnologia e Ambiente.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato